E’ stata una partita dal doppio volto, quella combattuta ieri dal Grifone, riassumibile alla perfezione nella performance dei suoi esterni di centrocampo. Sulla destra. Darko Lazovic (5) si è reso autore di una prova abulica, mai entrato nel gioco e finito in una pericolosa spirale involutiva ricca di errori e timidezza. Ha sbagliato molto, l’ex Stella Rossa, con Juric che dovrà necessariamente lavorare sullo stato mentale per recuperare questo giocatore che lo scorso anno offriva invece un buon contributo alla causa. Si passa da un opposto all’altro, perché per un Darko che stecca c’è un Diego che brilla: non è Perotti ma ha rischiato di assomigliarli. Sudamericano come El Monito, Laxalt è stato un martello costante su una corsia che il Chievo ha praticamente regalato al Grifone. Un continuo pendolino, inesauribile, capace di di sfruttare con costanza gli spazi concessigli e certamente caparbio nell’azione del gol. Lazovic è da ritrovare, Laxalt può dirsi ufficialmente ritrovato e l’ottima prova di ieri ne è la conferma.
Tutto questo si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport, che sottolinea pure le belle performances di un lucido Veloso (6,5) e un Palladino ricco di personalità (6,5). Sotto la sufficienza due terzi di difesa, escluso il 6 di Zukanovic: un 5,5 sia per Biraschi che per Rossettini, stesso voto per il timido Brlek e per un Pellegri ottimamente contenuto dall’esperienza di Dainelli e Gamberini. Per Juric è un 5,5, un piccolo passo in avanti ma la sua creatura resta ben lontana da quel Genoa dello scorso anno. Più in generale, il Chievo ottiene un 6 (per il Grifone la prova complessiva era stata valutata 5,5) e una menzione da MVP per Lucas Castro.