Si riparte. Da dove? Dalla salvezza ottenuta lo scorso anno quasi sul gong. Serve profilo basso, già che obbligatoriamente c’è bisogno di concretezza, dunque non c’è spazio per i fronzoli. E’ un Ivan Juric dai toni pragmatici quello presentatisi a dar la carica in vista del primo impegno stagionale. C’è attesa per il nuovo Grifone, ma anche tanta voglia di lasciarsi alle spalle un’annata travagliata come la scorsa: la salvezza è tanta roba, ma non dimentichiamoci che pochi mesi fa il Genoa era reduce da sei mesi di black-out con tante sconfitte e poche vittorie. Solo alla penultima giornata, scrive stamani Tuttosport, è stato tagliato il traguardo che consente oggi di parlare dell’undicesima apparizione di fila in massima serie.
Si aspetta la chiusura del mercato, perché non è ancora un Grifone completo. Un cantiere aperto, che ha già salutato Simeone e che potrebbe far lo stesso con Lazovic e Laxalt entro il 31 agosto. Si aspetta il ritorno di Lapadula, c’è impazienza sulla fine della squalifica comminata ad Izzo, c’è ancora qualcuno che non è pronto (Zukanovic e Centurion). Toccherà per forza a Rossettini e Galabinov, col primo arrivato da pochissimi giorni e già buttato per forza di cose nella mischia. E se manca pure Pellegri, restano le suggestioni Omeonga e Salcedo: Taarabt va verso una maglia da titolare dopo gli ottimi segnali lanciati nel match di Coppa Italia contro il Cesena, mentre Ninkovic non è stato convocato e potrebbe finir sul mercato. Tutto questo, in virtù del minicampionato di cui ha parlato Juric: un torneo a sé stante, che vedrà impegnate tutte le compagini (ad eccezion sei o sette squadre) con l’obiettivo di restare a galla in Serie A.