Voleva un punto, il Genoa, e se l’è preso non senza patemi d’animo. Ma visto che è il risultato che conta, perché per colpa di un Perin stratosferico l’urlo della curva Maratona è rimasto strozzato in gola. Il commento che emerge dalle pagine de Il Giornale stamani in edicola, nella sua edizione del Piemonte e della Liguria, è tremendamente lapidario: il numero 1 rossoblù ha dimostrato ai pochi scettici che ancora v’erano in giro come meriti appieno i guanti ereditandoli dalle pesanti mani di Gigi Buffon.
Due interventi, messi a segno dall’Airone di Latina, assolutamente prodigiosi: nel primo tempo, l’azzurro s’ è messo in luce al 17′ sullo spagnolo Berenguer e al 34′ su un precisissimo tiro a giro che l’ex del match M’Baye Niang aveva disegnato apposta così da farli terminar la sua corsa proprio sotto il sette. Tutto inutile, dinanzi alla caparbia opposizione di Perin che però si sarebbe ripetuto con un maggior coefficiente di difficoltà nella ripresa: 33′, gran servizio a trovare Niang a tre metri dalla porta ed efficacissima opposizione dl portiere del Genoa a chiudere lo specchio al senegalese. Una risposta che vale un punto, dimostrazione di agilità felina e reattività incredibile. Un punto preziosissimo, che Perin ha regalato a mister Ballardini proprio in chiusura di 2017.
