IL FATTO QUOTIDIANO – “Quer pasticiaccio brutto” dei diritti tv

Un “pasticciaccio brutto”, è quello che si prospetta domani all’assemblea della Lega di serie A che si riunirà domani. In gioco c’è la partita dei diritti tv per un triennio (2015-2018) con oltre 3 miliardi di euro in ballo. Secondo indiscrezioni raccolte da Il Fatto Quotidiano le buste della gara per trasmettere le gesta dell’italica […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Un “pasticciaccio brutto”, è quello che si prospetta domani all’assemblea della Lega di serie A che si riunirà domani. In gioco c’è la partita dei diritti tv per un triennio (2015-2018) con oltre 3 miliardi di euro in ballo. Secondo indiscrezioni raccolte da Il Fatto Quotidiano le buste della gara per trasmettere le gesta dell’italica pedata “dicono che il gruppo Sky ha spianato la concorrenza perché ha offerto il prezzo migliore per l’esclusiva dei pacchetti A (satellite, l’ambiente naturale) e B (il digitale terrestre, campo Mediaset). E qui cascano le regole: il Biscione sarebbe fuori per un triennio (o per sempre) e il doppio monopolio sarebbe smantellato”. Il quotidiano spiega il ruolo che potrebbe avere il gruppo mediatore Infront. “Il capo italiano è Marco Bogarelli – si legge su Il Fatto – che la scena e non i retroscena fanno pensare che sia sensibile al dramma che potrebbe capitare a Mediaset (in passato è stato anche consigliere di Milan Channel, tanto per citare un incrocio economico e sentimentale). Infront governa anche la parte commerciale, sempre più incisiva nei bilanci di Milan, Inter, Lazio, Genoa, Palermo, Sampdoria, Cagliari, Udinese, Inter”.

Sky dunque dominerebbe satellite e digitale terrestre. La famiglia Berlusconi avrebbe dunque lanciato una contro-offerta di 350 milioni di euro per il satellite e ciò ha fatto ipotizzare una serie di soluzioni per la risoluzione della questione che dovrebbero far fumare il camulet della pace ai due contendenti. “Ma c’è il sospetto – chiosa Il Fatto – che la confusione sia provocata ad arte per far saltare il banco e rifare il bando con criteri precisi: a Sky deve andare il satellite, a Mediaset non va toccato il digitale”. Domani la parola andrà ai presidenti della serie A che dovranno deliberare in merito.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.