Luca Antonini avrebbe mantenuto il 4-3-3, esaltando le caratteristiche dell’ex Suso. Vincenzo Montella ha caricato l’ambiente ricordando di dare il meglio quando sotto pressione e raccontando di quando, a 13 anni, se ne andò da casa per inseguire il suo sogno. Il problema evidenziato dal tecnico è unicamente di testa, situazione spinosa alla quale le massime di Churchill potranno eventualmente porre rimedio (“Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere entusiasmo”). La posizione dell’ex difensore rossoblù è chiara: rilanciarsi come nel 2012, quando dopo cinque sconfitte nelle prime 8 gare alla fine il Milan andò in Champions issandosi al terzo gradino della classifica. I patemi del tecnico, altrettanto chiari: c’è entusiasmo e ora il Milan farà vedere di che pasta è fatto.
Davanti ai rossoneri, però, non si presenterà un Grifone in vena di regali: è arrivata la prima vittoria, esterna ai danni del Cagliari, in quel della Sardegna Arena, ma non è sufficiente per appagare le ambizioni di un ambiente che si aspetta una certa continuità. Non c’è da essere allegri in una situazione simile di classifica, ma Juric ha chiarito di entrare in campo con la ferma idea di fare la sua partita dimostrando una seconda volta come la prestazione del Genoa possa esser positiva. Ballottaggi, Taarabt, Galabinov o Lapadula: tutte sfumature che poco importano, perché alla fine quel che conta è non crollare sotto il peso nervoso della situazione ma saper uscire dai brutti momenti. Già, quelli che il Grifone ha vissuto prima della scorsa settimana. E, soprattutto, quelli che preferirebbe non vivere più.
Ecco le probabili formazioni ipotizzate da Tuttosport:
Milan (3-4-2-1): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessié, Biglia, Rodríguez; Suso, Bonaventura; Kalinic. All: Montella
Genoa (3-5-2): Perin; Izzo, Rossettini, Zukanovic; Rosi, Veloso, Bertolacci, Rigoni, Laxalt; Taarabt, Galabinov. All: Juric