Gazzetta Sport: le notti lunghe di Ballardini a studiare il Genoa

Il nuovo tecnico è reduce da notti passate davanti ai monitor, per analizzare la squadra. Teorico della difesa a quattro, dovrà adattarsi al 3-5-2

Davide Ballardini, ex Genoa e Palermo (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

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Non ha perso tempo, Davide Ballardini, visto che il tempo stringe e c’è l’esigenza di portare al più presto il Genoa nelle zone tranquille della classifica. Salutato Ivan Juric, il Grifone si prepara a dare il benvenuto ai dettami del tecnico ravennate: non è mai buono avere una sola idea, ha affermato ieri Ballardini stesso, tirando implicitamente una frecciata al suo predecessore segnalando la pericolosità dei concetti che impediscono il ragionamento in virtù di cieche fissazioni. E’ filosofia, ma pure psicologia: un implicito messaggio a tutti, una notevole apertura al pluralismo concettuale e, tradotto sul campo, a più soluzioni tattiche eventualmente intercambiabili a gare in corso.

Venendo alle cose pratiche, La Gazzetta dello Sport in edicola stamani racconta come Davide Ballardini sia reduce da alcune notti passate in bianco. Non per l’emozione, bensì per studiare il Genoa: intere maratone di video che si protraevano fino alla mattina, per analizzare la situazione del Grifone e saper già su cosa lavorare una volta al Signorini. Non ha pensato due volte ad accettare l’offerta di Preziosi pur sapendo che la salvezza non sarà scontata: per questo, oltre ad aver visto alcune partite dagli spalti, Ballardini avrebbe preferito interiorizzare la materia addentrandosi nel mondo Genoa. Squadra ferita, è vero, ma chi ha 12 punti al momento è doppiamente più bravo del Grifone. Il materiale c’è, ma il mister dovrà adattarsi: lui, amante della difesa a quattro e di un modulo assimilabile al 4-3-3, dovrà presumibilmente adattarsi ad un 3-5-2 viste le individualità presenti nel parco giocatori. Ragazzi seri, con voglia di dimostrare come il penultimo posto non competa a questa squadra, ma allo stesso tempo uniti: ieri il tecnico ha messo piede per la terza volta nella sua carriera a Pegli, dove nel frattempo, rispetto all’ultima volta, è sorto un ristorante. Cambiamento non da poco, ma compensato dal fatto che alcuni giocatori li abbia già allenati.

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