Gazzetta dello Sport: un Bologna decimato batte il Genoa

Mattia Destro, ex rossoblù nel 2010-11, decide la gara: gol e assist a Falletti

(foto di Genoa CFC Tanopress)

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In una competizione particolare, che La Gazzetta dello Sport descrive come la dura lotta contro l’anonimato della classifica, Bologna batte Genoa due a zero. E’ una vittoria acuita dalle gravi assenze cui doveva far fronte il mister felsineo Donadoni (privo di Palacio e Verdi), che proprio grazie alle suddette indisponibilità s’è inventato la mossa, ingresso in campo di Falletti, che col senno del poi avrebbe deciso la gara. Gara particolare, in un Dall’Ara neppur stracolmo e con ben poche ambizioni: le uniche plausibili le aveva il Grifone, intento a eguagliare il record di Simoni, che nel 1977 ottenne quattro successi consecutivi. E invece no, Ballardini si ferma così a quota tre.

Il Bologna ottiene una sorta di riconciliazione col suo pubblico, che lo scorso weekend aveva fischiato Destro e compagnia in virtù di una prova lungi dall’esser stata esaltante, contro il Sassuolo. Dopo 7 sconfitte nelle ultime 9 gare, i rossoblù emiliani trovano la quadratura del cerchio e lo fanno a scapito di Perin e compagni: un secondo tempo arrembante ha fatto da contorno a ritmi alti e un cambio di rotta pressoché efficace. A questo va aggiunto il magic moment di Mattia Destro, in gol dopo 4 giornate di astinenza, e peraltro autore pure di un ottimo assist al compagno Falletti, letale per il raddoppio. La classica partita da ex, prima occasione in cui un fischietto sardo arbitrava in Serie A (Giua): il 3-5-1-1 di Donadoni è figlio dell’emergenza e ci mette 45′ per cominciare a carburare, mentre il Grifone fa innegabile fatica. Quando un taglio di Pulgar ha premiato Masina mettendo a nudo i limiti di Rosi, l’ex Siena e Roma è stato implacabile. Ma pure quando Spolli ha rinviato addosso a Falletti regalando il contropiede perfetto agli avversari s’è visto come il Genoa di Ballardini non potesse andar avanti col fraseggio. Inceppato, a nulla sono serviti i guizzi di Lapadula e le sgroppate di Laxalt: Lazovic e Medeiros non hanno sortito effetto. Così, è Mattia Destro (rossoblù nel 2010-11) a punire il Genoa.

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