Gasperini deve battere il “suo” Crotone per coltivare il sogno Europa

L'ex tecnico del Genoa e del club calabrese deve vincere per portare l'Atalanta verso le coppe continentali

Mister Gasperini (Getty Images)

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Il destino ha deciso che, per continuare a credere al sogno chiamato Europa League, Gian Piero Gasperini dovrà metter da parte ogni sentimentalismo e affrontare il “suo” Crotone con lo spirito da grande squadra. Proprio in Calabria il tecnico di Grugliasco ha cominciato ad allenare, una volta uscito dal vivaio juventino, e in tre anni (dal 2003 al 2006) ha ottenuto ottimi risultati: dalla C1, i rossoblù hanno rischiato seriamente l’approdo in A perdendo per pochissimo il treno dei playoff, ma è soprattutto in termini di tattica e crescita di giocatori che va sottolineato il contributo di Gasperini (Mirante, Gastaldello, Nocerino e quel Konko che più volte è stato richiesto come rinforzo dal tecnico, sia al Genoa che oggi all’Atalanta). Non è un caso, poi, che sia stato Ivan Juric (che Gasp ha avuto prima come giocatore, come vice) a portare il Crotone in Serie A al termine della scorsa stagione. Insomma, per l’attuale mister degli orobici non sarà una partita come le altre.

In conferenza stampa dice di aver trascorso tre anni molto belli, di esser molto grato alla piazza, ma allo stesso tempo ammette di voler sfruttare al massimo la sfida per ottenere tre punti che vorrebbero dire rimanere agganciato alle grandi. Del resto, un risvolto mediatico particolare, l’esplosione di giovani talenti italiani e l’aria che si respira a Bergamo fanno pensare ad un’occasione da sfruttare. E proprio un girone fa contro i calabresi era partita la striscia di ottimi risultati che ha poi dato il la al fenomeno Ata-Leicester, come la Gazzetta dello Sport (che ha riportato la notizia) l’aveva definito. Perché Gasp non vuole smettere di sognare, e l’Atalanta è obbligata a vincere: anche contro il “suo” Crotone.

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