Crolla l’Inter al Ferraris, ancora una volta

Quarto ko in altrettante ospitate a Marassi: Genova non è terra per nerazzurri

Lamanna para il rigore a Candreva (Getty Images)

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Crolla Pioli, addio all’Europa, esigenza di rifondare, contatti col Cholo Simeone per la panchina, tormenti, fallimenti, inquietudine, tifoseria scontenta, risultati imbarazzanti, 15 milioni all’anno per Antonio Conte. Il dopo-Genoa nerazzurro, ancora una volta, ed è l’ennesima, ha un sapore di sconfitta su ogni fronte. Ultimamente, pare che il Biscione stia prendendo gusto all’idea di venire a Genova, quindi farsi sbranare dal Grifo senza troppi complimenti, infine tornare a Milano per leccarsi le tante e profonde ferite.

Il Corriere dello Sport che questa mattina si trova in edicola, espone questo e altro: buoni propositi mischiati ad aspettative, corroborate da indiscrezioni più o meno veritiere su questo o quel tecnico. Pioli parla d’orgoglio, di consapevolezza nel vestire la maglia nerazzurra, di una lotta all’Europa che si ferma a Genova come da programma, afferma fieramente di non voler dimettersi. Eppure, a Marassi è andata in scena l’ennesima brutta figura della SuningInter, in piena linea però con recentissimo passato di ospitate liguri. Paradossalmente, all’andata il Genoa uscì dal San Siro con la consapevolezza di aver giocato meglio ma venendo sconfitto da una doppietta di Marcelo Brozovic che definire beffarda è riduttivo. Al ritorno, il Grifone esce dal terreno di gioco con un pieno di benzina, morale e sensazioni positive. Il postpartita si incentra piuttosto su un dettaglio, di matrice interista, che vede protagonista il calcio di rigore il cui battitore Antonio Candreva avrebbe impunemente strappato dalle mani di Gabigol. Voleva rendersi protagonista, certamente si è scordato che Cataldi aveva come compagno alla Lazio proprio lui e non il brasiliano. Uscito il rigorista Icardi (insieme ad Eder, dentro il Trenza Palacio, amatissimo ritorno, e l’ex Santos), a chi sarebbe toccato trasformare il tiro scottante ad undici metri dalla gloria? Comunque, se non altro Lamanna è uscito dai pali con la fierezza di chi sapeva perfettamente di aver compiuto qualcosa di straordinario. Ci aveva già abituato a rigori parati, ma uno in più non fa mai male. L’Inter di scioglie come neve al sole, a centrocampo è molle e poco incisiva, gli strapagati Gagliardini e Kondobia paiono marionette nelle mani della sapiente regia di Veloso e dell’incessante lavoro in fase d’interdizione di Cataldi. Alla fine della partita Juric può ridere e andare a farsi la tanto meritata birra, mentre Pandev si prendeva l’affetto di tutto il Ferraris.

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