Corriere dS: Grifone senza precisione, Palacio letale

Sugli scudi El Trenza, grande ex, che dopo aver trafitto Perin non ha esultato

Palacio non esulta dopo il gol al Genoa nel 2017 (Foto Valerio Pennicino/Getty Images)

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E’ sul finale della gara al Ferraris che si concentra in particolar modo l’analisi che trova posto oggi, sulle colonne del Corriere dello Sport. A 35 anni, in uno stadio che fino al 2012 plaudiva il suo nome, Rodrigo Palacio si è concesso il lusso di decidere una partita che potrebbe rivelarsi cruciale per il prosieguo del tecnico Juric sulla panchina rossoblù: un fendente diagonale, quello dell’argentino, quello che ha spezzato i cuori ad una Nord che pur in contestazione non ha smesso di star vicina alla squadra. El Trenza ha firmato una performance di primissimo pelo, fatta di corsa e intensità, ma soprattutto di quella non-esultanza dopo la rete che ha affossato il Grifone.

Il Bologna, entrato meglio in campo, pareva giocare con più disinvoltura e infatti il calcio rapido voluto da Donadoni ha messo in crisi la formazione di Juric: ancora protagonista Palacio, come detto, intorno al quale ruotavano la punta Petkovic e il fantasista Verdi, autori delle due principali chances del primo tempo. La prestazione del Genoa, nervoso e poco preciso, si tramutava invece in un calcio alla rinfusa, la cui unica soluzione era affidarsi ai tiri dalla distanza di Veloso: uno deviato in angolo da un super Mirante, l’altro terminato ben lontano dallo specchio. A nulla è servito l’ingresso in campo di Galabinov, mentre invece Lazovic (subentrato a Rosi) ha dato brio alla manovra alimentando l’azione sulla quale Mirante si è prodigato prima su Palladino e poi su Veloso. Due paratone, in seguito alle quali Palacio è stato smarcato benissimo e ha trafitto Perin: lezione durissima per un Genoa poi gagliardo, che nel finale ha pure colpito un palo con Galabinov. A quel punto, coi felsinei racchiusi in una difesa a cinque, a nulla è servito l’ultimo assalto. Ancora una sconfitta, ancora una (anzi, due) settimane palpitanti attendono il Grifone e il suo tecnico Juric. Ammesso che resti lui.

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