Massimo Oddo dà prova di cinismo e spietatezza, ottiene la quinta vittoria nelle ultime sette gare esterne e ammutolisce il Ferraris e soprattutto un Genoa volenteroso ma nulla più. L’undici del tecnico abruzzese tira una sola volta verso i pali difesi da Perin e, fortunatamente per lui, gli va bene che il portiere rossoblù non veda partire la staffilata dell’ex Valon Behrami col sinistro. Al di là di questo, rispetto alle ultime uscite è chiara la pesante involuzione cui è andato incontro il Genoa, squadra cui non manca certo l’impegno ma ben troppo carente di reti: c’è determinazione, c’è volontà, c’è però anche Bizzarri a dice di no alle occasioni create (Lapadula, Omeonga, Migliore). Basta un lampo nel buio all’Udinese per profanare Genova gettando ulteriori nuove ombre sul Grifone.
Le rare fiammate, sottolinea il Corriere dello Sport stamani, si sono interrotte con qualche sporadico duello a centrocampo, là dove Lapadula lottava come un leone arrivando tuttavia troppo poco lucido alla conclusione. Fino ad allora la partita a scacchi era appannaggio di Ballardini, visto che il 3-5-2 speculare dei friulani si limitava a spedire innocui cross al centro dove la forza fisica della difesa genoana riuscita tranquillamente a sventare ogni minaccia. Solo nel finale è arrivato l’arrembaggio del Grifone, con Samir e Nuytinck costretti a rifugiarsi in corner, e ha portato a qualche frutto: il difensore brasiliano è stato espulso per una brutta entrata a centrocampo su Pandev (inizialmente ammonito, il cartellino rosso è opera del Var), Galabinov ha scheggiato la traversa con un gran colpo di testa e Rigoni a pochi passi dalla linea di porta non è riuscito a spinger dentro il pallone. Giornata storta.
