Corriere della Sera: ricordo di Brera, pavese ma genoano

Lombardo, fuoriclasse nel giornalismo sportivo. Simpatizzante per un calcio difensivista e per il Grifone


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Scomparso molti anni fa, in un tragico incidente d’auto nella “sua” Lombardia, ma sempre presente in un giornalismo sportivo fondato sui suoi dettami e sulla scia lasciata da lui. Indubbio come Gianni Brera sia tra i fuoriclasse dell’arte di raccontare il calcio, ma cos’avrebbe scritto sul Var? Sull’Italia assente al Mondiale? Sulle montagne di denaro eclatanti mosse per Neymar e soci? La riesumazione giornalistica a opera di Gian Paolo Ormezzano attraversa questo e altro, in un pungente dossier pubblicato stamani sulle colonne del Corriere della Sera.

Padano, lombardo, pavese. Gianni Brera giurava di tifare Genoa, ma quando erano invece le milanesi Inter e Milan a fare bene ecco che tutto trovava una sua logica nell’economia. Una città moderna e ricca si occupava di tutt’altro lasciando stare il pallone, nei periodi bui, ma in ogni caso lo stretto legame tra il calcio e Milano lasciava spazio alle sentenze sul carattere populistico dello sport e sul fatto che mediante questo si sfamasse il popolo. Probabilmente, dinanzi la Var, Brera direbbe che toglie la poesia del mistero. Elimina il fascino della discussione perenne, e anche se coperto dalle molteplici voci del web, probabilmente nessuno potrebbe stargli dietro. Era il 13 luglio 1982 quando anche lui era nella spedizione tornata dalla Spagna con un passeggero in più a bordo: la Coppa del mondo. “Gianni, siamo forti”. E Brera: “Dietro al forte vanno a cagare i soldati”. L’invettiva contro Rivera sarebbe quantomeno paragonabile a uno stesso sentimento applicato a Messi e Ronaldo, a Neymar, fenomeno di un calcio sempre più pagliaccesco. Difensivista naturale, Brera era un accanito sostenitore delle vittorie ottenute in chiusura e ripartenze tanto da arrivare alle liti con Gino Palumbo, allora difensore del calcio offensivo nella sua veste di direttore de La Gazzetta dello Sport. Tutto questo fa parte di un personaggio mitico, che quest’oggi è ricordato dal Corriere della Sera.

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