Perin e Donnarumma, principi ereditari del trono di Buffon

Sfida nella sfida al Ferraris tra i portieri-amici di Genoa e Milan. Ecco dove l'Airone supera il collega rossonero nei fondamentali del ruolo

(da uefa.com)

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Dal 10 luglio 2006, il giorno dopo la notte di Berlino, la Scuola Portieri italiana ha lavorato benissimo con i giovani. All’ombra di un gigante come Buffon è tutto più semplice. Lo stesso sta avvenendo in Germania con Neuer e una nidiata di portieri di alto livello (ter Stegen e Trapp sono titolari al Barcellona e al PSG). Con Perin e Donnarumma i tecnici della Scuola raccolgono i frutti di un lavoro ultradecennale: sono i principi ereditari della corona che molto probabilmente Buffon lascerà vacante a giorni. E’ un motivo di grande orgoglio per il Genoa dare il proprio portiere alla Nazionale.

Perin e Donnarumma rappresentano il meglio della classe dei portieri. Proprio come a scuola, a Coverciano ci sono due ragazzi che a ogni domanda dell’insegnante alzano simultaneamente la mano, smaniosi di rispondere. Lo stesso succede in campo, a suon di parate e interventi che valgono come gol fatti: se l’uno para un rigore, l’altro la toglie dal sette, e così via. Come se si studiassero da lontano traendo stimoli dai punti forti altrui. Ma dove Perin eccelle su Donnarumma, e viceversa?

La comparazione tecnica dei fondamentali del ruolo segnala un pareggio: il genoano è preferibile in reattività, parate brevi e gioco di piede, il milanista nei rigori, nella copertura della porta e nei rilanci di mano. Donnarumma è più potente, Perin più flessuoso: questione di corpi, insomma. Anche le voci a-tecniche confermano il sostanziale equilibrio. Entrambi hanno margini di crescita e sono dotati di personalità, indispensabile per un portiere di livello internazionale: quando guidano la difesa Perin è estroverso come lo era Zenga, Donnarumma più mite come Zoff. Pure le debolezze sono comuni poiché tutti e due non hanno vinto con le Under nazionali e hanno poca o nessuna confidenza con le coppe europee.

Nel recente periodo Perin si fa preferire perché ha costruito la sua solidità difensiva sugli infortuni, una cosa eccezionale: l’Airone è stato temprato da tre accadimenti gravi ai crociati e alla spalla, a memoria solo Kahn reagì meglio. Inoltre Mattia “è“, non “fa“, capitano: è il punto di riferimento dello spogliatoio del Genoa, la sua parola è verbo scolpito nella pietra. Indossare passivamente la fascia al braccio è una faccenda da novanta minuti, esserlo richiede una dedizione di ventiquattro ore. Domani Genoa-Milan sarà il contenitore della sfida tra Perin e Donnarumma, uno scontro tra amici con proiezione Italia per chiudere quel cerchio aperto il 10 luglio 2006.

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