La sfida di Ballardini: migliorare la facilità di tiro del Genoa

Il tecnico di Lugo deve la ruggine che rallenta Pandev e Lapadula, deve oliare Rossi e avvelenare Galabinov, un gigante (troppo) buono in area di rigore

Andrey Galabinov e la posa dopo il gol (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

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Se il Genoa facesse anche gol sarebbe una squadra perfetta. Nel calcio bisogna sacrificare qualcosa e Ballardini ha preferito prenderne uno in meno anziché farne uno in più. Un cambio di filosofia netto e intelligente, che denota lucidità nelle scelte del tecnico di Lugo. Niente più ali o alette ma una mezz’ala in più e tanta umiltà. Il Genoa è rinato ripartendo dal sacrificio, cosa desueta di questi tempi. Per aspera ad astra, scriverebbe la Nord. Il Grifone non è, perciò, una squadra che rasenta la perfezione: fatica a fare gol ma, giova ripeterlo, se segnasse vincerebbe ogni partita.

Il sacrificio chiesto e ottenuto dal tecnico di Lugo da parte dello spogliatoio è la forza di un Genoa brutto da vedere ma tremendamente efficace. Da Crotone al derby, quasi un girone senza una partita “sbulaccata“, genovesismo teso a indicare la capacità di tenere vivo l’incontro, anche contro le squadre più prestigiose del campionato. Le (poche) sconfitte sono state di misura, al pari delle vittorie, gran parte avvenure per 1-0. Allo Scida iniziò il terzo cammino rossoblù di Ballardini, cinque mesi dopo il Genoa è a cinque punti dalla salvezza matematica. Occorrono due vittorie per disputare il dodicesimo campionato consecutivo in Serie A.

Ventinove dei trentacinque punti sono arrivati con uno stile di gioco che agli analisti spannometrici sembra rinunciatario. Invece il Genoa è una squadra organizzata benissimo senza palla. Ballardini non deve migliorare il numero di gol fatti (altrimenti avrebbe tra le mani una creatura perfetta…), bensì la facilità di tiro: deve raschiare la ruggine che talvolta rallenta Pandev e Lapadula, deve oliare Giuseppe Rossi per le ultime sette partite, deve avvelenare un gigante (troppo) buono in area di rigore come Galabinov. C’è ancora tanto lavoro da fare per migliorare il Genoa ma a un uomo di famiglia orgogliosamente contadina la fatica non fa paura, anzi diventa stimolo.

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