Il Genoa è la porta verso l’Europa

I sogni d'Europa per la Viola passano dal Ferraris, uno stadio che non riesce ad espugnare dal 2013, dal 2-5 siglato da Giuseppe Rossi, Mario Gomez e Aquilani

La gioia di Mattia Perin dopo il gol di Bessa in Genoa-Verona (Foto Valerio Pennicino/Getty Images)

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I sogni d’Europa, solo passivamente, passano dal Genoa. Prima l’Atalanta, domani la Fiorentina. All’ultima di campionato il Toro, che probabilmente si giocherà il decimo posto proprio con il Grifone: dipenderà tutto dal loro risultato al San Paolo. Europa, appunto. Quella cullata dalla Viola a inizio stagione, ipotesi scartata in inverno e ripescata nel mare della tragedia Astori. Dopo la scomparsa del capitano la Fiorentina si è responsabilizzata facendo quadrato in spogliatoio: da quel momento quasi nessuno è riuscita a fermarla. C’è riuscito il Sassuolo (e la Lazio in un’ordalia, come direbbe Beccantini), può farcela anche il Genoa.

Ballardini a Bergamo ha svelato la probabile disposizione dell’anno prossimo: il “rombo” tra centrocampo e area di rigore avversaria. Idea d’emergenza dopo un primo tempo orripilante, sì; soluzione iniziale contro la Fiorentina, no. Il tecnico di Lugo andrà sul sicuro con il modulo che ha portato il Genoa fuori dai gorgheggi della retrocessione e a ridosso della parte sinistra della classifica. Per comodità espositiva è opportuno rifarsi al 3-5-2 anche se assume ben altre fattezze non appena la palla (e gli uomini) iniziano a muoversi. Ci sono ottime probabilità di vedere Giuseppe Rossi titolare e, in coda, qualche minuto per il bimbo Salcedo.

I sogni d’Europa passano dal Ferraris, uno stadio che la Viola non riesce ad espugnare dal 2013, dal famoso 2-5 siglato da Giuseppe Rossi, Mario Gomez e Alberto Aquilani. Un giovanissimo Mattia Perin terminò la partita impallinato da ogni direzione, quasi in lacrime travolto dai sensi di colpa. Il Genoa, temendo di bruciare un capitale umano e tecnico, corse ai ripari assumendo Albano Bizzarri il giorno venturo. Stimolato e protetto, Perin reagì da campioncino tirando fuori carattere e personalità. Cinque anni dopo l’Airone è uno dei portieri più bravi e ambiti in Europa. Appunto l’Europa, la porta dei sogni che per la Fiorentina passa da Genova e dal Genoa.

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