Ci sono partite che segnano una stagione. La fanno svoltare, all’improvviso. Dipende quando capitano. Ne sa qualcosa la Juventus, dopo il rigore di mezzanotte fischiato al Real Madrid. Un anno di lavoro appeso a un filo, finissimo, pendente tra il sogno e il la sconfitta. Il Genoa sabato ha una partita del genere, un all in da tavolo verde che, nel peggiore dei casi, non intaccherà il capitale. Un match che il Grifone è chiamato a non perdere per confermare la serietà della squadra che ha raggiunto una posizione di classifica entusiasmante, se si pensa a un girone fa.
Genoa-Crotone è la partita dei cento significati al pari del derby di Roma o di Milan-Napoli, incontri mediaticamente più illuminati della sfida del Ferraris. L’ultima delle quattro partite casalinghe consecutive farà capire se la squadra di Ballardini ha la voglia di alzare l’asticella per concludere al primo posto della parte destra della classifica (il Toro è irraggiungibile). Per riuscirci il Genoa dovrà migliorare la qualità generale, obiettivo perseguibile nell’arco delle sette partite mancanti, e calciare di più in porta. Non è questione di gol fatti ma propensione al tiro, necessariamente bassa per lo stile di gioco adottato nell’emergenza. Genoa-Crotone è la partita del salto di qualità.
I pitagorici lotteranno fino all’ultimo minuto del 20 maggio per conseguire la salvezza, proprio come accaduto un anno fa con Nicola in panchina. Il Crotone non regalerà nulla perché il loro rendimento (congiunto a quello della Spal) costituirà il quorum salvezza, al momento fermo a 49 punti ma destinato a scendere dalla prossima giornata di campionato. Sono tanti, troppi punti ma la matematica fornisce dati oggettivi, inoppugnabili. Per non iniziare a speculare sulle disgrazie altrui il Genoa deve maturare più qualità di gioco, senza snaturare la remunerativa vocazione difensiva. Un passo alla volta, prima la partita con il Crotone che può far svoltare la stagione.
