Galabinov contro Kalinic, il gol viene dal far (w)est

Allo specchio le prime punte di Ballardini e Gattuso: fisico contro opportunismo, coinvolgimento nell'azione e senso del gol in area di rigore

Andrey Galabinov, tutto facile (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

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Da quelle parti d’Europa sono usciti goleador più prolifici, va detto. Ciononostante Genoa e Milan hanno due prime punte provenienti dal far (w)est: sono Galabinov e Kalinic. Il bulgaro doveva essere l’architrave dello Jugosgenoa di Juric, tramontato dopo il derby di novembre; il croato era la speranza rossonera, un membro della (presunta) coppia d’oro con il (presunto) prodigio André Silva. Entrambi hanno segnato poco, rispettivamente tre e quattro gol, ma le loro stagioni hanno risultanze opposte. Galabinov giunge in Serie A dopo tanta gavetta e ogni marcatura è una piacevole scoperta, Kalinic invece sta fallendo il salto di qualità dalla Fiorentina.

Il genoano si è guadagnato il posto da titolare perché si è integrato con Pandev, a differenza di Lapadula. Lo stesso non può dirsi per Kalinic, in costante difficoltà al Milan e in sordo dialogo con gli altri compagni di reparto. Per caratteristiche tecniche la migliore medicina per sarebbe lo scambio di casacca, Galabinov renderebbe di più con le ali di Gattuso, il croato farebbe faville come stoccatore di Ballardini. Entrambi interpretano il ruolo di prima punta in modo diverso: Galabinov ha più fisico di Kalinic, vince con maggiore disinvoltura le marcature a uomo ma perde contro l’opportunismo in area di rigore di Kalinic.

Differenti, a modo loro. Il bulgaro ha lo sguardo penetrante da osso duro del far (w)est, il milanista non nasconde una faccia triste e inespressiva. Però che bravo Kalinic quando deve fare gol di testa, la specialità della casa: venti gol in dieci anni sono un bottino considerevole (Galabinov è a nove da quando gioca tra i professionisti). L’ultima differenza tra i due attaccanti sta nella partecipazione dell’azione, più evidente in Galabinov anche per lo stile di gioco del Genoa di Ballardini: Kalinic, tuttavia, compensa con un più sviluppato senso della porta. Da quelle parti d’Europa sono usciti goleador più prolifici, è vero, ma Genoa-Milan probabilmente passerà dai loro piedi.

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