Ballardini e l’unico pensiero che conta: l’Udinese

Il tecnico del Genoa è concentratissimo: dopo i sorrisi nell'amichevole benefica per Matteo Casavecchia la testa è rivolta all'impegno di domenica

La magia di Ballardini: congela il risultato sullo 0-0 contro il Torino (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Sarà più difficile di lunedì sera. Ha ragione Ballardini, non tanto per la caratura dell’avversario, quanto per una diversa spinta mentale che rischia di essere inferiore. Un conto è affrontare la Juventus a casa sua, un altro è ospitare l’Udinese al Ferraris. Ma è in questo che il Grifo è chiamato al salto di qualità: affrontare tutti gli avversari allo stesso modo, come se non ci fosse possibilità d’appello. A molti operatori il primo tempo dello Stadium ha ricordato il vecchio Genoa, quello che scendeva in campo con gli occhi terrorizzati di chi era già convinto della sconfitta.

Ballardini lo ha recepito e divulgato tempestivamente durante l’intervallo con la Juve: o reagiamo o ci spazzano via senza che ce ne accorgiamo. Il gruppo rossoblù ha opzionato la prima tra le alternative, scelta saggia visto l’onorevole secondo tempo: a Torino può anche capitare di non sporcare i guanti di Szczesny, tuttavia era inammissibile il non superare la metà campo. I secondi quarantacinque minuti di lunedì sera incoraggiano a pensare che la mentalità dello spogliatoio del Genoa sia fertile e rispondente alle suggestioni. Tutti hanno capito gli errori che domenica sarebbe opportuno non reiterare.

L’Udinese è una squadra viva, non illuda il 3-0 con la Lazio. I primi bianconeri d’Italia hanno creato due nitide palle gol su un campo ostico quanto lo Stadium. Quel che sorprende della squadra di Oddo è la capacità di attaccare bene con tanti uomini: almeno cinque picchettano l’area di rigore avversaria a ogni discesa. L’ex terzino di Milan e Bayern Monaco li ha slegati da un calcio antico portandoli alle soglie dell’Europa League, se vi avranno accesso sarebbe una delle rimonte più corroboranti della storia della Serie A. Occhio a questa Udinese ritemprata dalla freschezza di un allenatore neo quarantenne, sfortunato protagonista a Pescara. Ballardini ha ragione, sarà più difficile che allo Stadium.

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