Antonio Zappi è stato da poco eletto presidente Aia, l’associazione degli arbitri italiani. Dopo le polemiche che hanno contraddistinto l’ultimo fine settimana di Serie A (e non solo, visto quanto accaduto all’Atalanta in Champions League…) il vertice arbitrale d’origine viterbese è tornato sul tanto discusso protocollo Var: «Non siamo soddisfatti, c’è qualche problema e non possiamo negarlo, però non si può imputare al mondo arbitrale l’aver applicato un protocollo. Se l’Ifab lo modificherà, noi ci adegueremo, siamo aperti a qualsiasi sperimentazione. L’uniformità è un concetto difficile da applicare, noi ci sforziamo per ridurre le zone grigie, ovvero quelle soggette a interpretazione».
«Domani sarò a Coverciano per il ritiro della Can. Il designatore Rocchi sta chiedendo agli arbitri di migliorare le uniformità delle decisioni soggettive. Il nostro obiettivo, cito Farina, è ridurre il margine del grigio» spiega Zappi nel corso dell’assegnazione del Premio Nazionale Enzo Bearzot 2025.
Tra le tante polemiche, non solo il calcio d’angolo di Bastoni che ha portato al vantaggio dell’Inter sulla Fiorentina e la grottesca espulsione di Tomori in Empoli-Milan (e la mancata espulsione diretta di Cacace), ma anche il lamentato calcio di rigore non assegnato al Torino per la strattonata di Sabelli su Sanabria, peraltro anticipata da una secca gomitata di Ricci.