Wander: «Genoa, creare valore e sostenibilità durante il nostro progetto a lungo termine»

«777 è una multinazionale, non un fondo. Non abbiamo terze parti come finanziatori che ci richiedono di vendere entro un periodo specifico»

Wander Genoa
Joshua Wander (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Vasco da Gama parlerà la stessa lingua del Genoa essendo 777 Partners vicina all’acquisto della maggioranza delle azioni del club che attualmente milita nella Serie B brasiliana. «Siamo giunti in Brasile poiché è la quinta nazione più popolosa al mondo, in alta crescita demografica e con una ricca tradizione calcistica. Il Vasco ha un’incredibile storia di abbattimento delle barriere sociali e razziali risalente ben a venticinque anni prima che Jackie Robinson diventasse il primo uomo di colore a giocare in MLB; un club che ha sempre sostenuto i diritti umani, la diversità e l’inclusione. Vogliamo proseguire con la politica ESG (ambientale, sociale e governo, acronimo tradotto dal portoghese, ndr)» ha spiegato Josh Wander in lunga intervista a O Globo.

Perché 777 Partners è entrata in Sud America? «Abbiamo analizzato il mercato e la possibilità di investimento dopo che è cambiata la legislazione brasiliana: finora pochi club calcistici hanno deciso di trasformarsi in società a responsabilità limitata (da associazioni senza scopo di lucro, ndr). Più proprietari stranieri arrivano, più capitali possono fornire queste squadre e meglio sarà per tutti».

Wander, poi, si sofferma sul funazionamento generale di 777: «É una holding globale che opera in sette aree: consumi e commercio, assicurazione, aviazione, prestiti, finanziamento del contenzioso, sport, media e intrattenimento. 777 è una multinazionale, non un fondo. Non abbiamo terze parti come finanziatori che ci richiedono di vendere qualcosa entro un periodo specifico: siamo solo io e il mio partner Steven Pasko. Non compriamo un’azienda per venderla subito ma per fare profitto. In ciascuna di queste aree abbiamo diverse società in diverse parti del mondo con l’idea di investire a lungo termine; nello sport crediamo di lavorarci per trent’anni, non un paio. Le nostre attività devono creare valore per le altre attività. Siamo in grado di creare efficienze operative, di costo e di condivisione di dati all’interno del nostro ecosistema in modo tale che le aziende possano beneficiare delle risorse comuni di 777, benché perseguano business eterogenei tra loro».

«I club attuali e futuri – stiamo analizzando alcune opzioni del mercato europeo, il Saint-Etienne non rientra tra queste – saranno uniti dalla nascente “777 Football Group” che ci darà maggiore potere contrattuale e integrerà un modello gestionale unico concentrato sullo sviluppo del talento e delle squadre giovanili. Per ciascuno di loro l’obiettivo sarà vincere ma con limiti di spesa. Vogliamo evitare che nascano sodalizi satellite di altri maggiori, come accade nelle multinazionali del calcio. A un certo punto ciascuna società dovrà assumere decisioni difficili su un calciatore di talento, come fa ogni azienda: la scelta si baserà sul vantaggio economico, sulla redditività a lungo termine dell’attività e, naturalmente, sul costo a breve termine» aggiunge Wander.

Il manager prosegue: «La connessione con i tifosi è la componente più importante che vogliamo sviluppare. Siamo felici dei nostri primi mesi al Genoa: vogliamo costruire un club sostenibile per la Serie A attraverso un progetto a lungo termine. Abbiamo messo capitale, cambiato la gestione, la strategia aziendale, costruito pezzi fondamentali di business che prima non esistevano e ridotto l’età della rosa. Il Genoa sarà in una posizione in cui potrà sostenersi senza capitale aggiuntivo e vincere, con nuove strutture di base».

«Siviglia? Deteniamo il 15% ma i soci che prima ci hanno accolto ora ci osteggiano: da loro false narrazioni sul nostro conto, il club e i tifosi sono in un limbo che non meritano» chiosa Wander.

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