Vogliacco: «Genoa, dobbiamo battagliare. Gilardino persona perbene»

Il difensore: «Il cugino di mio nonno, Antonio Vojak, è stato una leggenda della Juventus»

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L'esultanza smodata di Vogliacco (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Primo gol in Serie A e primo gol della Serie A. Una gioia difficile da misurare per Alessandro Vogliacco: «Sono contento che sia arrivato in un momento così speciale con la mia famiglia in tribuna. Devo dire che un po’ di gol me li sono mangiati e i miei compagni mi prendevano in giro (ride, ndr). Non potete immaginare quanto sia grande l’emozione. È stato un gol d’istinto e di voglia, devi un po’ sperare che gli avversari ti lascino qualcosa. La palla è rimasta lì, mi ha aiutato un po’ la traversa e alla fine ce l’ho fatta. Non sapevo come esultare, ho vissuto tutto in quel momento. Mi son ritrovato dalla Zena alla Nord. Ci tenevo a dedicarlo a mio fratello, che mi è stato molto vicino, e ci tenevo a far sentire la vicinanza della squadra ai tifosi».

Inevitabile il passaggio su Mihajlovic: «Parlavamo tantissimo di calcio e mi immaginavo la prima partita da avversario. Mi diceva di fare bene, che prima o poi mi avrebbe preso nella sua squadra. Ci teneva a trasmettermi i suoi valori. Provo a tramandare il suo carattere e spero che mio figlio prenda un po’ da lui. La sua vicenda mi ha aiutato, mi ha fatto crescere. È stato un momento delicato, ci ha dato coraggio anche negli ultimi mesi. Mi ha insegnato a non mollare mai e trovare sempre il bello. Durante la malattia ha iniziato a lasciarsi molto andare e mi ha detto che mi voleva bene. Io non riesco spesso a esternare i miei sentimenti ma con lui ci riuscivo. Per me sono frasi e momenti che mi porterò sempre dentro».

Il Genoa giocherà in Coppa Italia contro la Sampdoria: «Manca più di un mese e già in città si parla solo di quello. Per fortuna mancano un po’ di partite e quindi abbiamo modo di prepararlo. Genova vive di calcio, da tutte e due le sponde, ma i genoani ci tengono in maniera particolare – ammette Vogliacco – Un paio di signori al supermercato mi hanno fatto le raccomandazioni per il 25 settembre. Al di là di tutto, ci tengo che sia una giornata bella e una festa per la città di Genova».

Una chiosa sul campionato: «Molte squadre, se non tutte, si sono rinforzate. Sarà bello andare a vedere come lavorano le nuove squadre e confrontarsi con il campionato. Nella mia famiglia molti tifano Juve, sarà bello giocare contro di loro: il cugino di mio nonno, Antonio Vojak, è stato una leggenda della Juventus (giocò anche nel Genoa 1935-1936 dopo aver cambiato il cognome in Vogliacco a causa delle leggi antislave promulgate dal Fascismo, ndr)».

«Gilardino? É una persona perbene, ci fidiamo di lui. Ci sta facendo crescere tanto e lui sta crescendo tanto, siamo contenti di averlo. Nel mio cuore ho il sogno di vedere il Genoa in Europa, però bisogna tenere i piedi per terra e lavorare con umiltà, perchè noi abbiamo bisogno di battagliare. Il percorso è lungo ma ci teniamo ad essere protagonisti e dare il filo da torcere a tutti. L’anno scorso abbiamo fatto un gran campionato e vogliamo ripeterlo, ma aggiungere anche qualcosa in più» conclude Vogliacco.

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