L’unicità di Andreazzoli confusa con il gioco di Gasperini

Il tecnico del Genoa chiede una pressione meno ossessiva e i suoi tornanti non sono ali

Andreazzoli
Aurelio Andreazzoli (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Andreazzoli non somiglia a Gasperini. Nemmeno a Sarri, forse più a Giampaolo: illustri suoi predecessori sulla panchina dell’Empoli. Andreazzoli ha peculiarità uniche nell’approccio alla partita, nel senso che differiscono da ogni altro collega di Serie A. É la duttilità, semmai, la propulsione della carriera del tecnico di Massa: la perenne ricerca della migliore collocazione tattica dei calciatori. Perché l’allenatore moderno, rispetto a decenni fa, è anche psicologo ma, di base, deve esaltare il prodotto, estraendone il meglio. Andreazzoli, in questo, non è secondo a nessuno e il Genoa è in buone mani.

Dalla parte del mister del Grifone c’è stata la lucidità nell’aver azzeccato fin dai primi di luglio la scelta degli uomini, di concerto con la società, e la loro collocazione in campo. Criscito terzo di difesa, Radovanovic non più vertice basso del centrocampo, Kouamé dentro al campo e non più a pascolare in corso De Stefanis. E chiavi in mano a Lasse Schöne, ottimo pilota giunto dalla scuderia Ajax. Andreazzoli ha chiarito i principali equivoci tattici con credibilità e il Genoa è una squadra organizzata, funzionante. Il gioco, per tornare a monte, è la conseguenza spinta, oltretutto, anche dai risultati positivi che hanno eliminato gran parte delle fragilità mentali dei rossoblù.

Andreazzoli è Andreazzoli. Il paragone con Gian Piero Gasperini (del periodo atalantino, e non solo) è per lo più fuori luogo perché la proposta di gioco delle rispettive squadre non è sovrapponibile. La difesa a tre e l’ampiezza del palleggio sono indicatori vuoti se non vengono spiegati. Il verbo gasperiniano dispone di scalate in avanti per creare superiorità numerica nelle zone alte del campo; il verbo andreazzolino, invece, professa una pressione alta della squadra ma meno ossessionata. E i tornanti, essendo tali, partono da una posizione più arretrata rispetto alle (false) ali dell’Atalanta. No, Andreazzoli non somiglia a Gasperini.

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