Tommasi su Radio 24: «Rischio zero? Non esiste, per rischio calcolato giocatori disponibili, ci rimettiamo a comunità scientifica»

Il presidente dell'Aic: «Il rischio calcolato lo prende anche chi mette in campo i giocatori, non è una scelta unilaterale di chi va in campo, i calciatori il proprio rischio se lo assumono»

Tommasi
Damiano Tommasi (foto di AIC)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

«Altra questione, da affrontare, è quella della situazione delle varie società. Alcune non hanno strutture che possano soddisfare tutti i requisiti per una ripartenza in piena sicurezza. Ed è proprio quello della sicurezza il punto focale di tutto, i calciatori sono disponibili a ripartire ma sempre con il via libera della comunità scientifica. Lo ha affermato a Tutti convocati su Radio 24 il Presidente Aic Damiano Tommasi. “In Germania si stanno già allenando perché il rischio era sotto un certo livello. In Italia non c’è ancora questo. L’abbassamento del livello di rischio ti consente di fare gradualmente delle cose. Il rischio zero ci viene detto che non ci sarà, qual è rischio calcolato ripartendo non sta a noi dirlo, ma ci sarà la possibilità di valutarlo. Il rischio calcolato lo prende anche chi mette in campo i giocatori, non è una scelta unilaterale di chi va in campo, i calciatori il proprio rischio se lo assumono. Bisogna vedere che significa, ci rimettiamo alla comunità scientifica come tutti. Se si parte, devono partire tutti – conclude Tommasi – deve essere una scelta condivisa. Orizzonte temporale sul quale ragionare? Oggi siamo a correre perché i tempi per riprendere la stagione si fanno sempre piu’ ristretti e anche se si cerca di rincorrere questo traguardo sembra che l’elastico delle speranze invece di allungarsi si accorcia sempre di più».

AUDIO: Tommasi sul rischio zero

Accetta i statistiche, marketing per visualizzare questo contenuto.

«Serve protocollo per allenamenti individuali del calcio»

«Ci preoccupa il fatto che non è ancora stato validato il protocollo per gli allenamenti del calcio, che dovrebbero ripartire il 18 maggio, ma bisogna studiarne subito un altro per consentire gli allenamenti individuali nei centri sportivi della società, che non era stato previsto. Se lo trovassimo si applicherebbe anche al nostro sport da lunedì visto che da lunedì si potrà partire stando all’attuale decreto.  Anche se al momento non sembrano possibili, con questo strumento si potrebbe cambiare anche la regola che li permette solo per gli sport individuali”. Tommasi ha proseguito così ai microfoni di Tutti convocati su Radio 24 che sul tema della responsabilità dei datori di lavoro, ossia delle società calcistiche ha dichiarato: «Ci sono anche le responsabilità del datore di lavoro. E’ una serie di catene che si devono unire. Tutti concordano che si vorrebbe tornare a lavoro. L’apertura degli sport individuali ci sollecita a trovare un protocollo individuale per gli sport di squadra in sicurezza per lunedì o per quando ci sarà possibilità di averlo, sempre che ci sia volontà da parte di tutti, perché ci sono società o presidenti che non se la sentono di prendersi la responsabilità, magari perché in zone di Italia dove il tema è più sentito».

AUDIO: «Serve protocollo per allenamenti individuali del calcio»

Accetta i statistiche, marketing per visualizzare questo contenuto.
Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.