Thiago Motta e Criscito dieci anni dopo l’ultimo blitz a Napoli

La vita ha mischiato i ruoli come se fossero carte di un mazzo d'imprevisti

Thiago Motta
Thiago Motta con Criscito (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Thiago Motta era in campo quando il Genoa vinse per l’ultima volta al San Paolo. Era il pilastro di un centrocampo a quattro i cui tornanti erano Marco Rossi e Criscito: al fianco dell’italobrasiliano proveniente dall’Atletico Madrid giocava Omar Milanetto. Jankovic decise una gara equilibrata con una giocata splendida: controllo vellutato con l’esterno piede in corsa e gol. Paolo Cannavaro fatto secco come un’arachide. E l’assist? Fu una seconda palla giocata in verticale, con grande arguzia, da Thiago Motta, un’accelerazione che borseggiò un tempo di gioco alla difesa napoletana prima che si mettesse in ordine.

Dieci anni dopo Criscito è ancora in campo, Bosko Jankovic si è ritirato dal calcio dopo una delicata (e perfettamente riuscita) operazione all’anca e Motta è l’allenatore del Genoa. Curiosa la vita quando mischia i ruoli come se fossero carte di un mazzo d’imprevisti. Ora Criscito è il capitano della squadra, oltreché padre di due splendidi figli, mentre il mister deve sentirsi dire le stesse cose che pensava e magari diceva quando era lui il bersaglio delle scelte tecniche. Insomma, compiti differenti – di alta responsabilità – in capo a due uomini affidabili. In campo come in panchina.

E per un gioco della sorte Criscito è tornato a disposizione di Thiago Motta proprio per la partita del San Paolo che fa seguito a una brutta sconfitta a Marassi contro l’Udinese. Come nel 2009 quando il Genoa reagì con una vittoria dopo quella che può essere definita la partita più dolosa della storia recente rossoblù: il 3-3 con la Fiorentina di Prandelli che a fine anno impedì la qualificazione in Champions League. Dieci anni dopo l’obiettivo è la salvezza e l’intraprendere un percorso sereno dopo i tumulti della passata stagione. Il Genoa può contare ancora su due vecchi gladiatori, in campo quando vinse per l’ultima volta al San Paolo.

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