Tanta rabbia del Genoa per la sconfitta a Firenze: ma andranno esaminati alcuni limiti della squadra

I due gol della Fiorentina sono frutto della disattenzione dei difensori: manca un leader nel reparto arretrato. Primo tempo poco convincente, ripresa decisamente diversa con la squadra che aveva voglia di rivoltare la gara

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Non può che esservi tanta, ma tanta rabbia in questa sconfitta, visto che il Genoa ha giocato meglio della Fiorentina, ha realizzato la cosiddetta “prestazione”, ma non è riuscito a raccogliere punti.
Possiamo senz’altro dire che è stata la miglior partita del Grifo in trasferta, miglior possesso palla, otto calci d’angolo a uno, oltre a più tiri in porta della viola. Eppure nonostante tutto questo, ha perso: perché?
Perché ci avviciniamo alle dichiarazioni oneste e precise di Vieira che ha spiegato alcune cose, dopo la partita, molto interessanti che val la pena rilevare. Il tecnico rossoblù ha spiegato che intanto manca un leader (ricordiamo che mancava Bani) quando la difesa ha preso i due gol, in modo estremamente ingenuo. Per Vieira un leader significa che, in certe occasioni, manca chi deve avere un forte senso della situazione che sta vivendo, insomma una sorta di responsabilità massima per evitare certe défaillance. Infatti va detto che il primo tempo del Genoa è stato deleterio, soprattutto per aver permesso i due gol, ottenuti in un disastroso contropiede che ha fatto andare in tilt l’intero effetto difensivo. Possiamo ben dire chi è causa del suo mal pianga sé stesso.
Per fortuna nel secondo tempo tutto è cambiato e si è visto invece una vera squadra che aveva una gran voglia di rivoltare la gara, tanto è vero che è arrivato il gol di De Winter e i 50 minuti rimasti sono stati tutti di colore rossoblù.
Per questo Vieira, che ha ormai perfettamente conosciuto i suoi, ha ancora aggiunto: «Non abbiamo ancora fatto niente, nonostante la classifica ci rende contenti. Ma bisogna ancora stare attenti a chi sta dietro».
Una perfetta realtà segnalata dal tecnico, che per altro pensiamo sia rimasto soddisfatto almeno dalla prestazione generale, soprattutto nel secondo tempo, quando si è visto i rossoblù annientare completamente gli avversari e cercare in tutti i modi di arrivare al pareggio che sarebbe stato meritatissimo.
Si diceva della mancanza di attenzione tattica. Lasciare, ad esempio, libero Kean in occasione del suo gol, per altro stranissimo da “record” dei gol paranormali (le sue torsioni per colpire la palla in quel modo è da far spiegare a un professore di fisica) e poi la libertà assoluta a Gudmundsson con tiro, fra l’altro, deviato, hanno di certo colpevolizzato i difensori rossoblù.
E ancora, vi sono incertezze che sicuramente saranno rivedute, ma ad esempio come fa Miretti (che è giocatore intelligente) a non pensare che dare palle in orizzontale al compagno, quasi sempre sono intercettate dall’avversario? Quel suo passaggio ingenuo ha permesso il secondo gol viola.
Ecco questi “limiti” Vieira li ha voluti sottolineare, ma non per colpevolizzare alcuno, ma solo per dire che guai a giocare con troppa sufficienza. Ci vuole ancora molta concentrazione.
Di buono la gara ha evidenziato una solida ritrovata panchina, ricca ormai di tutti i suoi migliori componenti: sono 23 giocatori che garantiscono comunque una tranquilla disponibilità del tecnico e la certezza che, via via tutti raggiungeranno la piena forma.
Per fortuna e per quello che si è visto a Firenze, la squadra c’è ed è forte: la classifica comunque conferma che si può andare avanti con serenità seguendo i consigli, importantissimi e intelligentissimi, del tecnico. La sconfitta non ha minato la certezza dei valori della squadra, né la fiducia dei tifosi. E ora sotto con la trasferta a Torino: sperando che rientri Bani in difesa.
Vittorio Sirianni

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