Andreazzoli tra Cagliari e Roma si è scavato la fossa da solo. Il turnover di Cagliari, con ben cinque calciatori avvicendati rispetto alla formazione base, era sembrato illogico e forzato, così come la scelta di partire con Favilli e tenerlo in campo sino al 70’.
Anche le sostituzioni di Genoa-Bologna erano state strane. Togliere Pinamonti per Saponara aveva fatto abbassare la squadra troppo, rischiando la sconfitta interna.
Ma le scelte di formazione di Roma non si possono ridurre a semplici errori del tecnico: crediamo nascondano problemi più profondi e un rapporto con la società compromesso.
Andreazzoli all’Olimpico ha lasciato in panca tutti i pezzi forti della campagna acquisti: Zapata, Schone, Saponara (peraltro disastroso finora) e Pinamonti. Un segnale alla società?
Il tecnico ex Empoli ha praticamente schierato il Genoa dell’anno scorso, con le sole eccezioni di El Yamiq, Ghiglione, Cassata e Barreca: quattro che certamente non hanno la “cifra tecnica” per alzare il livello di una squadra di Serie A.
E’ evidente che la formazione mandata in campo a Roma non possa avere la minima speranza di salvarsi in questo campionato di Serie A. Del resto già l’anno scorso si è salvata per miracolo e grazie ai punti fatti da Ballardini nella sua breve esperienza.
Schöne e Zapata dovrebbe essere sempre titolari. E in caso di stanchezza, dovrebbero comunque partire dal primo minuto per eventualmente essere tolti. Il duo Sanabria – Kouamé è una coppia d’attacco sterile. Che senso ha inserire Schone sul 3-0?
Riteniamo che Andreazzoli abbia incrinato anche il proprio rapporto con il gruppo. Le dichiarazioni su Radovanovic di mercoledì sera e quelle sulla pochezza tecnica della squadra di ieri sicuramente non hanno motivato il gruppo e in particolare i calciatori con esperienza internazionale della squadra.
Serve una svolta. E Preziosi lo sa.