Il Genoa ha un problema enorme con il gol. Inutile nasconderlo, autolesionista appellarsi al numero di occasioni create o alla sfortuna.
Non sappiamo se la sterilità offensiva sia “colpa” di Herr Blessin o della qualità degli attaccanti messi a sua disposizione da Herr Spors.
La responsabilità è di probabilmente di entrambi i fattori. Non conosciamo i rimedi, ma le statistiche sono però impietose. Le statistiche sono incontestabili.
Il Genoa guidato da Blessin di gol ne ha fatti proprio pochi: 7 su 16 partite in A e 15 su 12 partite in Serie B. Peggior attacco della striscia Blessin in Serie A e decimo attacco in Serie B.
A questi numeri si aggiungono due aspetti clamorosamente preoccupanti.
Il primo è che in 28 partite totali targate Blessin il Genoa è stato avanti con 2 gol di scarto per pochissimi minuti, per l’esattezza 24 minuti (inclusivi di recuperi) su 2.520 minuti (senza recuperi). Il Grifone è stato avanti con 2 gol di scarto per 15 minuti a Cosenza, dal ‘37 esimo al 52’ esimo, e per 9 minuti a Ferrara dall’88 esimo al fischio finale. Riducendo il denominatore alla sola Serie B si tratta di 24 minuti su 1.080.
In pratica il Genoa di Blessin non riesce mai a fare “sua” la partita, a essere autorevole, a neutralizzare l’avversario, insomma “a chiuderla”. Il Vecchio Balordo rimane sempre esposto al rischio del pareggio anche in partite dominate.
Il secondo aspetto è che il Genoa di Blessin non segna mai su calcio piazzato (rigori ovviamente esclusi). Mai un gol su punizione, diretta o indiretta, mai un gol su calcio d’angolo.
In pratica il Grifone segna sempre “di manovra”.
I numeri ci dicono anche che il Genoa ha un problema di qualità degli attaccanti, che nel loro complesso hanno parecchio deluso. Ekuban sotto la Lanterna ha realizzato 2 gol in 35 gettoni complessivi. Gudmundsson 2 su 22 presenze. Yeboah 1 gol in 24. Yalcin non ha mai segnato. Puscas idem.
In attesa del mercato di gennaio, in cui sarà necessario intervenire per coprire gli infortuni e cambiare alcuni attaccanti, il mondo Genoa deve risolvere il problema del gol per continuare a rimanere davanti in classifica (ora conta il giusto) e farsi trovare pronto per il rush finale, da marzo in poi, con un attacco, uomini e schemi, da Serie A. Altrimenti si rischia grosso.
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