Allenare il Genoa oggi è come gareggiare in Formula 1 guidando una Fiat 500. Puoi anche spingere il motore al massimo e fare ostruzionismo, ma al primo mezzo errore ti sorpasseranno tutti in scioltezza.
La squadra è scarsissima di suo, figurarsi se è rimaneggiata. Prendiamo l’attacco: un Galabinov, un Lapadula, calciatori che oggi corrono in una media Serie B, sono dei marziani rispetto ai vari Ekuban, Bianchi, Buksa. L’impegno non basta. Serve la qualità.
E questo Genoa qualità non ne ha, al punto da finire sconfitto dalla doppietta di un debuttante. Il Grifone andrà avanti così fino a gennaio, sperando di recuperare qualche elemento per alzare un po’ tasso e sperare di arrivare a 13-14 punti al giro di boa.
Spendiamo una parola anche sui tanti infortuni, che apprendiamo sembrano essere causati da un pessimo campo di allenamento e non da una preparazione errata
In una città che ha un microclima fantastico rispetto a tante altre piazze, questa cosa non è veramente accettabile perché significa che la società (di prima) ha investito poco, niente, e comunque male i soldi nelle attrezzature di allenamento.
Il nostro Presidente Zangrillo avrà tanto, ma tanto, da lavorare.