Passano gli anni, ma la ricetta vincente di Ballardini per il Genoa è sempre la stessa.
Ed è paradossalmente una ricetta semplice.
La qualità principale di Ballardini è infatti quella di avere, da subito, idee molto chiare: per questo ottiene risultati immediati.
La prima regola è scegliere il gruppo di calciatori migliori per ruolo e mettere in campo sempre quelli.
Fateci caso! Il Genoa oggi ha una formazione tipo che recita Perin, Zappacosta, Criscito, Radovanovic, Masiello, Czyborra, Zajic, Strootman, Badelj, Shomodurov, Destro.
Qualcuno ricorda la formazione del Genoa di Maran?
La seconda regola è difesa chiusa ma senza rinunciare ad attaccare.
Il Genoa è riuscito a non prendere gol con Bologna (buon attacco), Atalanta (attacco devastante) e Cagliari (che nel secondo tempo ha praticamente tenuto sempre il pallino del gioco).
Il Genoa tuttavia ha sempre, anche a Bergamo, anche a Torino con la Juve, avuto occasioni da rete e dato la sensazione di poter vincere contro chiunque.
La terza regola è buona lettura della partita e cambi appropriati. Ballardini riesce a leggere abbastanza bene le partite e butta sempre dentro gente che si dimostra sul pezzo.
La quarta regola è capitalizzare al massimo anche il “golletto”. Ieri il Genoa ha costruito la vittoria su di un gol segnato nei primi minuti della partita. Resistere sino alla fine accresce la solidità mentale e di squadra, la fiducia in se stessi e nei compagni. Lo stesso Perin è tornato, finalmente, ha regalare parate che valgono come gol.
Ballardini condisce il tutto con “serietà e lavoro”. I calciatori si aiutano e lottano. Basti vedere la reazione di Zajic alla sostituzione. Il ragazzo era arrabbiato non per essere stato tolto, ma per il gol del raddoppio fallito. Segno di attaccamento, solidarietà e rispetto nei confronti dei compagni.
Il Genoa, per le sciagure dell’era Faggiano – Maran, ha ancora una classifica deficitaria. Pesano e peseranno gli scontri diretti. Non perdere a Crotone è quindi un “must”. E chissà che il Genoa non riesca a passare in vantaggio e costruire sul golletto l’ennesima vittoria dell’era Ballardini.