(S)Visti da Lontano – La vendita di Piatek non ha portato alcun tesoretto da investire

Preziosi è stato obbligato a vendere come conseguenza degli errori dalla strategia societaria. Vendere per coprire le perdite cumulate degli anni precedenti

Federico Santini Genoa Preziosi

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Il Genoa Cricket and Football Club approva il suo bilancio 2018. La novità è che si tratta di un bilancio consolidato che quindi include per la prima volta i conti della controllata Genoa Image, sino al 2017 non consolidata, ma valutata 22,5 milioni come semplice partecipazione.

Il risultato è che il consolidato Genoa + Genoa Image, come ben richiamato nel paragrafo “Richiamo d’informativa” della relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato di Nexia Audirevi, porta a un patrimonio netto negativo per quasi 45 milioni di euro, frutto delle perdite cumulate degli anni precedenti e dello storno della vendita infragruppo avvenuta nel 2013 con una plusvalenza a favore del Genoa Cricket and Football Club di quasi 27,5 milioni di euro.

La tabella del bilancio 2018 del Genoa con il raccordo tra patrimonio netto della capogruppo Genoa cfc spa e quello consolidato

La vendita di Piatek (plusvalenza di circa 34 milioni), in sintesi, non ha portato alcun tesoretto da investire. Preziosi è stato obbligato a vendere come conseguenza degli errori dalla strategia societaria. Vendere per coprire le perdite cumulate degli anni precedenti.

Per il resto il bilancio 2018 dice le solite cose. Gli introiti per plusvalenze, premi di valorizzazione e prestiti raggiungono il livello record di circa 58 milioni.

Nel 2018 la vendita di Laxalt al Milan ha portato un guadagno di 10,4 milioni, invero nettati dai 12,9 milioni spesi per Lapadaula.

La vendita di Perin alla Juve ha generato una plusvalenza di 12 milioni, invero nettata dall’acquisto (2019) di Sturaro.

Pellegri al Monaco nel 2018 ha portato una plusvalenza di 20 milioni, Izzo al Toro di circa 9 milioni.

In sostanza anche il bilancio 2018 dice che il Genoa ha parecchi debiti e che il “trading” di calciatori è l’unica via per sopravvivere. Aspettiamoci cessioni in estate per circa 25-30 milioni e soprattutto la rivendita del vendibile a gennaio 2020 per far quadrare i numeri del bilancio in corso.

Così come avvenuto con Perotti, Pavoletti, Rincon, Piatek, il Genoa utilizza la finestra di mercato invernale per pagare i debiti e far tornare i conti.

Sotto questo punto di vista l’operazione stadio ventilata in questi giorni potrebbe rappresentare un’ulteriore zavorra sulla parte “sportiva” della società.

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