(S)Visti da lontano – Il Genoa non va

E' francamente inspiegabile la sostituzione dei due migliori giocatori del Genoa, Coda e Albert, a mezz’ora dalla fine della gara col Como

Federico Santini Genoa Preziosi

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Il Genoa non va. Inutile nascondersi dietro un dito come molti hanno fatto in questi mesi. Il Genoa “non va” perché non è ammissibile che una società con la mole di soldi investiti dagli azionisti e 25 mila spettatori abbia, dopo 1/3 di campionato, 3 punti in più del Sudtirol.
Il campionato di Serie B è lunghissimo, ed è sufficiente lasciarsi dietro 12 squadre su 19 per giocarsi la serie A ai play off. Ma questo Genoa ha dei limiti mostruosi, di metodi, ma anche di uomini. Genoa – Benevento, in questo senso, era già stata molto esemplificativa, la madre di tutte le partite casalinghe.
Il responsabile dei metodi è Blessin. A molti piace, ma nessuno si offenda, reputo francamente inspiegabile la sostituzione dei due migliori giocatori del Genoa, Coda e Albert, a mezz’ora dalla fine di Genoa-Como sul punteggio di 1-0 e con una sosta di due settimane davanti (Albert peraltro in fase di grande involuzione).
Nessuno si offenda, ma trovo anche incredibile che Blessin abbia citato a fine gara gli infortuni di Ekuban (2 gol in anno e mezzo) e Sturaro (lunghissimo degente) come concause del rendimento della squadra. Vogliamo realmente credere che Ekuban possa essere il centravanti per andare in Serie A? O che Sturaro possa essere un calciatore su cui puntare per un campionato intero, con tutti i problemi fisici che ha?
Il responsabile degli uomini è Spors, dal quale ci si aspetta che porti talenti a basso costo, non calciatori che non riescono a fare la differenza nemmeno in Serie B.
Molti suoi acquisti, alcuni decisi prima dell’arrivo del Mister stesso, hanno profondamente deluso: Yeboah, Hefti, Yalcin, Ilsanker, Martinez, Puscas sono operazioni fino a ora pesantemente in perdita.
E anche le conferme di Ekuban, Galdames, e Czyborra lasciano perplessi.
La Serie B è un campionato lungo che offre molte opportunità di recupero. La prima crisi di risultati non deve quindi a far cambiare la strategia.
In più “Roma non è stata costruita in un giorno”. E’ giusto andare avanti quindi con Spors e con Blessin. Ma servirà un mercato importante a gennaio e la rielaborazione della posizione di Blessin alla luce della classifica dopo Bari-Genoa.

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