Il Genoa perde malamente a Udine, lasciando la solita nauseante sensazione primaverile che la squadra sia già in vacanza e che seguire certe partite dal finale purtroppo scontato sia solo un modo per rodersi il fegato.
La parte migliore della trasferta rossoblù in Friuli è stata il contorno: la bella amicizia tra friulani e liguri, sbocciata trent’anni fa, anno del ritorno del Genoa in Serie A con Franco Scoglio in panchina.
Era l’11 giugno 1989. Il Genoa, primo in classifica, era già stato promosso matematicamente in Serie A al termine della trasferta di Empoli di 2 domeniche prima.
L’Udinese, invece, raggiunse proprio quel giorno la matematica promozione come terza classificata de torneo (Bari e Cremonese le altre).
I gol di Ciccio De Vitis e Davide Fontolan sancirono l’1-1 finale che scatenò l’invasione di campo per la festa di due storiche piazze e il nascere di un’amicizia, forse meno reclamizzata di altre, ma sentita, profonda, concreta, come è concreto il carattere del Popolo Friulano e del Popolo Genoano.
Tanti i campioni in campo quel giorno. Da Garella a Caricola, da Signorini a Branca, da Angelo Orlando a Stefano Eranio.
Chi scrive ha avuto la fortuna di svolgere il servizio militare a Udine e di andare spesso tra i tifosi dell’Udinese con al collo la sciarpa del Genoa.
L’accoglienza e l’amicizia dimostrata dai bianconeri a chi indossava i colori rossoblù è sempre stata sincera e profonda.
Altro della giornata di sabato è meglio non ricordare.
Speriamo che la squadra abbia tra Inter e Napoli una reazione di orgoglio e soprattutto porti a casa qualche punto.