Il Genoa non riesce a superare il Cagliari e i tifosi si dividono tra due opinioni differenti.
Un gruppo, più pessimista, è preoccupato dalla scarsa prolificità del Grifone. Un altro gruppo, più ottimista, non vede il problema. I pessimisti sono supportati da una serie di statistiche. Il Genoa ha, in compagnia di Modena e Ascoli, il decimo attacco del campionato (seconda miglior difesa con il Frosinone).
Blessin a domicilio ha vinto solo 1 partita in casa su 4, con la miseria di soli 4 gol realizzati (e 3 subiti). Il rendimento interno è da squadra da metà classifica. Basti pensare che su 80 partite di campionato solo 5 sono finite a reti inviolate. Ben due 0-0 su 5 sono del Genoa in casa contro Benevento e Cagliari.
Il rendimento fuori casa è stato sicuramente di altissimo livello, con ben 3 vittorie e 1 sola sconfitta: solo il Bari ha fatto meglio con 4 vittorie su 4 lontano dal San Nicola.
I pessimisti sostengono che i pochi gol siano frutto del gioco di Blessin, o meglio della ripetitività dei suoi schemi offensivi.
Gli ottimisti sostengono invece che il Grifone sta segnando non per demeriti propri, ma per meriti altrui: difese arroccate, portieri in stato di grazia, arbitri fuori forma, episodi sfortunati. Gli ottimisti, forti del predominio in campo e delle tante occasioni create sono certi che il momento sfortunato passerà.
Le prossime quattro partite ci diranno tutta la verità sul Genoa e diranno chi ha ragione.
La doppia trasferta consecutiva di Cosenza, terreno su cui il Genoa non ha mai vinto, Terni (squadra in stato di grazia) e i big match contro il Brescia dei tanti ex seguito e la Reggina di Pippo Inzaghi ci diranno, senza se e senza ma, quanto il Genoa vale realmente e se il problema del gol è un limite strutturale.
