Potrebbe cambiare la conformazione del quartiere di Marassi nella zona del Luigi Ferraris. Il Comune di Genova ha intenzione di spostare il carcere, come ha spiegato il sindaco facente funzioni, Pietro Piciocchi. Come già riportato in passato, si punta all’area dell’ex Colisa per il trasferimento della struttura penitenziaria. In una nota, il Ministero della Giustizia si è dichiarato favorevole: «In merito al ricollocamento del carcere di Marassi si comunica che il Ministero della Giustizia, il Ministero per lo Sport e i Giovani, il Commissario straordinario all’edilizia penitenziaria, la Presidenza della Regione Liguria e il Sindaco pro-tempore di Genova, Pietro Piciocchi, stanno fattivamente lavorando per inserire la struttura penitenziaria genovese nell’aggiornamento semestrale del Piano del Commissario».
Tuttavia, c’è un “no” all’eventuale operazione dello spostamento del carcere di Marassi: Doriano Saracino, Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha espresso in una nota «forte preoccupazione» per il nuovo sito del penitenziario. «Il nuovo carcere, se mai verrà realizzato, si troverà – prosegue Saracino nel comunicato – in un’area totalmente decentrata e priva di collegamenti efficienti con il resto della città. Mentre il carcere di Marassi è servito dai mezzi di trasporto e comunque è raggiungibile a piedi dalla stazione di Brignole in circa quindici minuti, l’area ex Colisa si trova al di sopra di Corso Perrone, che è servito dalla sola linea 63 di AMT. Il dislivello tra la fermata dell’autobus e il luogo dove dovrebbe essere realizzata la struttura penitenziaria, basandosi sulle planimetrie dell’area reperibili in rete, è di oltre 50 metri, pari a un edificio di circa 15 piani: una lunga strada in salita che i visitatori, gli avvocati, i volontari, ma soprattutto i familiari, tra cui molti sono anziani genitori o donne con figli, dovrebbero percorrere a piedi, sotto il sole d’estate e la pioggia d’inverno».
Non solo, secondo Saracino riceverebbero un duro colpo altre iniziative legate alla struttura penitenziaria: «Attività quali il Teatro dell’Arca riceverebbero un colpo mortale: si tratta di un teatro in legno costruito all’interno del carcere, opera ingegnosa e unica in Europa, premiato per gli spettacoli dal Presidente della Repubblica. Si ricordano le parole di apprezzamento espresse dall’allora sindaco di Genova Marco Bucci, spesso presente alle prime degli spettacoli dei detenuti. Il carcere di Marassi è dotato di un importante sezione denominata SAI, un centro clinico che non solo serve l’intera regione e oltre, ma che ha un punto di forza nella vicinanza con il Policlinico San Martino, dove è presente un reparto per i detenuti che necessitano di un ricovero ospedaliero. Paradossalmente la nuova area, per la sua collocazione su un pendio, seppur più grande di quella di Marassi, potrebbe non consentire di realizzare né impianti produttivi di dimensioni significative dove i detenuti potrebbero lavorare, né strutture sportive o dedicate ad altre attività, la cui importanza per la gestione dei detenuti non sfugge certo agli operatori del settore. A tutto ciò si deve aggiungere che i tempi di realizzazione di un nuovo istituto sarebbero necessariamente incerti, dato che l’area ex Colisa è attualmente occupata dagli alloggi prefabbricati dei lavoratori impegnati nella costruzione della Gronda autostradale».