Sofferenza Genoa: ma, rispetto al passato, stavolta è arrivata la vittoria

Ce lo ha confessato Roberto Gerini: «Vedi, la differenza rispetto agli anni scorsi è che allora soffrivamo e perdevamo, oggi soffriamo e vinciamo. Che si vuole di più?»

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Finalmente un Genoa convincente. Prima batte la Lazio in amichevole, poi elimina il Benevento in Coppa Italia e infine infila la terza vittoria consecutiva con il Venezia dei Dogi nella prima gara del campionato di serie B.
Il vero “Doge” è stato Yeboah che ha mandato a fondo la gondola veneziana nel tripudio sofferto dei quasi 2mila tifosi rossoblù.
Tuttavia, elemento tipico del mondo rossoblù, ci sono sempre quelli con la “puzzetta sotto il naso” che affermano: la squadra va così e così, bisogna ancora rafforzarla, Martinez è troppo incerto, se non era per il Var negli ultimi minuti che ha annullato un gol agli avversari…e così via.
Ma sapete quante volte in passato il Grifone, in vantaggio, ha perso oppure pareggiato all’ultimo secondo? Chiedetelo a chi fa le statistiche. Una volta tanto che vince all’ultimo minuto, non va bene ed è ritenuto quasi un colpo di fortuna. La verità ce l’ha confessata un antico tifoso rossoblù, di saldissima fede dagli anni ‘70, Roberto Gerini, che dopo la gara ci ha sorriso: «Vedi, la differenza rispetto agli anni scorsi è che allora soffrivamo e perdevamo, oggi soffriamo e vinciamo. Che si vuole di più?». Giusto, amico Roby.
Vincere due partite ufficiali consecutive significa anche un altro dato tecnico importante: inizia a formarsi la continuità che al Genoa è molto spesso mancata. Una gara la vinceva, la successiva puntualmente la perdevi.
E ancora un dato: non so se avete notato, la squadra si è esaltata, con coraggio e vigoria, quando Blessin ha mandato in campo, mischiando le carte, due attaccanti: Yeboah e Yalcin. Poi i cambi finali con Ilsanker, Jagiello e Vogliacco.
Segno che le tattiche adoperate sono efficaci, la forza della squadra sta nei giocatori, nella loro determinazione, nelle loro motivazioniquando entrano in campo. I rossoblù lo hanno dimostrato e lo stesso Blessin sta lavorando proprio sul piano psicologico, sui rapporti interpersonali con gli atleti, perché saranno queste le caratteristiche che i rossoblù dovranno mettere in campo se vorranno proseguire sul cammino che li può portare verso la promozione diretta in serie A.
E speriamo che il commento genoano sia un po’ più tenero nei confronti di questa realtà che va costruendosi. La carta stampata ha definito molto positivamente la vittoria del Genoa: invece, in città, si sta discutendo sul pelo nell’uovo e si è pronti a crocifiggere il povero Martinez.
Diciamo infine che Blessin ha battuto il suo amico-rivale Javorcic che alla vigilia del match aveva affermato di essere appassionato di Dostoevskij in quanto si sentiva molto portato alla sofferenza. Blessin lo ha accontentato, fidandosi non tanto dello scrittore russo, quanto di due “giovani scrittori di calcio” quali Portanova e Yeboah. E la “nuova” sofferenza del Grifo lo ha portato alla vittoria.
Vittorio Sirianni

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