Sirigu: la possibile salvezza del Genoa passa anche dalle sue mani

Contestato fino a qualche tempo fa, ora il portiere sembra aver trovato sicurezza: da quando c’è Blessin è stato battuto solo due volte

Sirigu Rovella
Sirigu in presa alta (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Settimo sigillo: firmato Blessin. Ancora un punto, che servirà forse a poco, ma ha dismostrato che oggi il Genoa può affrontare qualsiasi avversario senza paura, convinto di poter raggiungere possibili vittorie.
I pareggi contro Inter, Atalanta e Roma dimostrano che oggi la squadra ha una sua identità. Se Blessin fosse arrivato a inizia campionato, con questo percorso il Genoa sarebbe tranquillamente fuori dalla mischia per non retrocedere.
Nel calcio, si sa, però che con i “se” e con i “ma” non si arriva da alcuna parte. E allora oggi bisogna soltanto accontentarsi di queste prestazioni, sperando ancora in un miracolo e guardando avanti (come sempre afferma la società) senza alcun timore di quello che potrebbe accadere (l’eventuale retrocessione). Il club rossoblù ha ribadito, con grande onestà intellettuale che il Genoa sarà sorretto sempre da ogni punto di vista, succeda quel che succeda.
I dati positivi ci sono: i giocatori, soprattutto i nuovi, stanno dismostrando di inserirsi bene, con coraggio, con qualche sbavatura, ma nell’insieme con ottimi risultati.
L’allenatore tedesco si mostra soddisfatto, i tifosi continuano ad applaudire e davvero sembra incredibile questa situazione: squadra al penultimo posto, grande consapevolezza e nessuna drammatizzazione da parte del Grifone e il tifo accanto alla squadra come da tempo non si vedeva.
Gli stessi giocatori sono molto motivati. Sentite Sirigu: «Dobbiamo continuare così, cattivi e determinati. Blessin ha cambiato gioco e ha dato carica, coraggio, impeto e voglia di vincere. Cerchiamo una vittoria, arriverà giocando così».
Eccolo il “senatore” Sirigu che tante volte è stato contestato in passato (è una delle caratteristiche del mondo rossoblù…) e che puntualmente salva i risultati delle partite. Non è DOC, ma “SIR – Nelle mie mani”. Già, nelle mani che salvano gare su gare e che prendono solo due gol in sette partite. Colui che anche a Bergamo ha salvato un gol quasi sicuro di Pasalic. Non si dimentichi che è portiere della Nazionale: se Donnarumma continuerà a fare “cappelle”, l’esperto sardo sarà l’uomo di fiducia di Mancini. Da Siniscola dove fu scoperto, Sirigu è oggi l’uomo che tenta di salvare il Grifo. Non dimentichiamo che a gennaio contro la Fiorentina ha parato un rigore nientedimeno che al colosso Vlahovic. Soltanto Bonazzoli ed Henry lo hanno battuto nell’era Blessin. E’ giocatore ammirevole e la sua esperienza è oggi la componente fondamentale nel percorso-fiducia che Blessin chiede ai suoi uomini. E poi, secondo noi, possiede una qualità assoluta: non ha social e odia la matematica (dunque quei maledetti numeri delle statistiche…dai tiri in porta, agli assist, sino ai chilometri percorsi). Un campione, dunque e attenzione a non sottovalutarlo.
Si diceva dei “se” e dei “ma”: già, pensate, se appena giunti al Genoa, gli americani avessero visto meglio le lacune della squadra e avessero capito che l’unico “buco” da chiudere era quello del centravanti. Bastava quello, oggi, per avere una squadra a medio livello e senza paure di retrocedere. Un solo nome: un “bomber” che i conoscitori del mercato come Spors e lo stesso Blessin avrebbero dovuto trovare frai i mille giocatori stranieri, quello che vediamo puntualmente nelle squadre di Champions o di Europa League.
Ora mancano nove partite, 6 punti dal quartultimo posto, a quota 25 c’è il Cagliari. Tutto è, sulla carta, ancora possibile, Intanto, senza drammatizzare, i 777 hanno comprato lo Standard Liegi per 70 milioni, avendo già il Vasco Da Gama, il 15% del Siviglia, e sono in trattativa per il Red Star di Parigi
Vittorio Sirianni

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni
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