Simone Braglia: «I motivi della crisi del Genoa? Non avere obiettivi certi»

L'eroe di Anfield Road ad Antenna Blu: «Non vedo lungimiranza. Mi dispiace, poiché anni fa il presidente aveva costruito una squadra che si è qualificata per l'Europa League»

Braglia
Simone Braglia (Foto Pianetagenoa1893.net)

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«Il Genoa in prospettiva futura? La vedo più nera di ciò che vedo oggi». Simone Braglia, in collegamento telefonico con il programma “Un calcio al lunedì” in onda su Antenna Blu. «Il problema è che non pensavo che dopo le prime due partite, in cui aveva pareggiato a Roma e vinto con la Fiorentina, si arrivasse a questa situazione. E’ lì da vedere le cause della crisi» prosegue Braglia.

ATTACCANTI – «Gli attaccanti attuali non bastano? Sono d’accordo, ma solo in parte. Pinamonti lo volevano tutte le squadre nella scorsa estate: Favilli sembrava poter avere una stagione positiva. Pandev all’inizio doveva essere il rincalzo di entrambi. Ma ripeto: tutto è da ricondurre a ciò che è successo dopo le prime due giornate. Quando nello spogliatoio non c’è serenità, arrivano i problemi: soprattutto per i giocatori giovani che ne hanno bisogno per avere continuità di rendimento».

MANCANZA DI OBIETTIVI – «Il Genoa non ha obiettivi: non vedo lungimiranza. Mi dispiace, poiché anni fa il presidente aveva costruito una squadra che si è qualificata per l’Europa League. Non ha più quell’entusiasmo che aveva anni fa».

CAMPIONATO A QUATTRO – «La media salvezza? Ogni campionato è la storia a sé. Il problema di fondo è che non si può prevedere quali partite potrà vincere per il futuro. In questo momento non è certamente né Pinamonti né Favilli che ti possono portare fuori dal guado:  ci voglio giocatori esperti e navigati che possono tirarti fuori da questa situazione critica. Oggi se si chiede a un giocatore se vuol venire al Genoa non verrà, come ad esempio Borini. Ci sono ancora 18 partite, ma ci vogliono rinforzi: mi attacco solo a un fattore emotivo sostanziale: la genoanità di Nicola, anche se non può bastare».

GIOVANI – «Mi domando perché non arrivino giocatori del settore giovanile in prima squadra: il Genoa potrebbe essere l’Atalanta della serie A, visto il lavoro importante sviluppato da Michele Sbravati con i ragazzi».

PERIN – «Il fatto di aver preso un portiere è come aver preso Tacconi ai miei tempi. Bisogna però dire che nelle ultime gare Radu non aveva più sicurezza come all’inizio del campionato: è un portiere di prospettiva, ma la figura di Perin in campo e fuori dal campo può essere più qualificante al di là degli errori che ha commesso».

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