Serie A, il Governo sbatte la porta: niente allenamenti fino al 18 maggio

Passa la linea rigorosa del Ministero della Salute

Serie A Biraschi Nicola Genoa
Biraschi e Nicola a Pegli (Foto Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Nel difficile e spesso arido contraddittorio politico, il Governo ha sbattuto la porta in faccia alla Serie A. Beninteso, non a tutto lo sport: ma a quella frazione di universo – così economicamente feconda che germoglierebbero semi anche senza acqua – che da settimane ostina un comportamento in grottesca controtendenza rispetto agli altri omologhi. Ha chiuso la pallacanestro. Ha chiuso il rugby. La pallavolo. Ha chiuso la Serie C, anche se ufficiosamente. La Pro League belga. L’Eredivisie dei Paesi Bassi. Hanno chiuso i settori giovanili, non ancora la Primavera e qualche ambito femminile. La Serie A no: come se un concorsista in ritardo avesse infilato la scarpa tra il telaio e lo stipite della porta, nel disperato tentativo di non restare chiuso fuori.

Il Governo, forse stanco dell’improduttività del calcio (che in circa due mesi di stop ha prodotto appena un protocollo di quarantesette pagine annacquate, tra l’altro, da parecchie immagini), non ha ottenuto le garanzie di sicurezza per la ripresa dei giochi. Così l’inizio degli allenamenti dei club di Serie A, come di ogni altro sport collettivo la cui stagione risulti ancora “aperta”, slitta al 18 maggio, come minimo. È la conseguenza, più o meno criticabile, allo stanco laissez-faire dei vertici della Serie A che tra marzo e aprile hanno perso tempo in video conferenze inutili, a quanto pare.

Da oggi inizia un mini ciclo, come dicono i club che giocano le coppe, di tre settimane dove il calcio, segnatamente la Serie A, dovrà trovare il giusto criterio di prevalenza per bilanciare i plurimi e conflittuali interessi del sistema. Gli stipendi, i precari, le imposte, l’attività di base, promozioni, retrocessioni. E, se l’evoluzione del quadro nazionale lo permetterà, l’elaborazione di un pacchetto di linee guida restrittive per (tentare) la ripresa e proteggere l’inculumità di chi lavora nel calcio. Evitando una nuova porta in faccia.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.