Sconfitta a Parma è un incidente di percorso: ma il Genoa dovrà risolvere alcuni problemi

Gilardino dovrà capire perché la squadra non ha effettuato un solo tiro in porta oltre all'incredibile gol subito in contropiede

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Il calcio, si sa, è un fenomeno paranormale, per cui è sempre bene prenderlo dalla parte meno drammatica. Il Genoa, come si sa, ha perso a Parma disputando una delle sue partite più brutte.
Ma le conseguenze quali sono? Per fortuna, è rimasto sempre solo al secondo posto, pronto possibilmente a riscattarsi venerdì prossimo col Palermo.
Dunque niente drammi. Se Gilardino perdesse una gara, ogni sette positive, il Grifone andrebbe diretto nella massima serie. E’ una valutazione che tira su il morale.
Ovviamente la sconfitta col Parma, pone degli interrogativi che il tecnico si dovrà porre. Il Genoa ha perso per queste ragioni: una difesa tra le più forti del campionato si è lasciata buggerare da un contropiede avversario, è stata un’ingenuità riprovevole.
Non ha reagito com’è successo spesso, continuando invece in un gioco lento e sfilacciato. Nessuna “ferocia” come aveva sperato il Gila, ma solo “agnellini” alla mercé di un lupo affamato come il Parma.
E ancora: nessun tiro in porta. Dunque, occorerà una valutazione su questa criticità. Il fatto cioè che manchi, là davanti, un vero bomber, un punto di riferimento certo per poter verticalizzare il gioco e finalmente impegnare il portiere avversario.
Si è ormai visto che sia Coda che Puscas, sono bravi, coraggiosi, magari importanti per aiutare la squadra, ma non riescono a trovare il “gol – killer” decisivo.
Diciamo e consideriamo questa gara un incidente di percorso sperando che l’allenatore rossoblù riesca, dopo un periodo molto felice, a riordinare le idee, che peraltro ha dimostrato di averne parecchie, al fine di ristudiare tutta la situazione tecnica del gruppo. Ad esempio è utile, a campagna di mercato conclusa, aver comprato tanti giocatori di medio livello e non pensato di trovare un leader offensivo, uno solo, ma decisivo?
Non è che ora, avendo una quantità di uomini, ad esempio a centrocampo, il tecnico sia tentato di cambiare e sostituire continuamente giocatori, senza formare un blocco sicuro cui affidarsi, cioè senza mutare troppo il “sistema squadra”?
Sono tutti temi ancora sul tavolo, che trovandosi solitari al secondo posto, possono tranquillamente essere valutati senza drammi e senza tensioni.
L’orizzonte rossoblù è ancora molto aperto, i tifosi continueranno ad essere vicini, perché oggi hanno capito, che al di là di qualche capitombolo imprevisto, il percorso del Grifone è tutto libero e foriero ancora di belle soddisfazioni.

Vittorio Sirianni

P.s. Si è letto in settimana che Gilardino avrebbe ben otto “frecce” al suo arco.
Per ora l’unica freccia veloce è quella “rossa”. Le otto frecce rossoblù si facciano vive…

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