Ancora non sono spenti i riflettori sul 125º anniversario dalla nascita del Genoa, che il club più antico d’Italia ed i suoi tifosi piangono la scomparsa di Antonio “Tony” Lonardi. Nel pomeriggio è spirato nella sua abitazione di Verona mentre era in compagnia di alcuni amici che erano andati a trovarlo, tra i quali Osvaldo Bagnoli.
Nato a San Michele Extra – oggi quartiere di Verona – nel 1936, esordisce nel calcio che conta con la maglia numero uno del Como nel corso della stagione 1956/57. Dopo cinque anni passa al Varese, poi al Bari e quindi nuovamente sulla sponda del Lario, coronando la sua carriere con 1008 minuti di imbattibilità nel campionato 1967/68, record che nessun altro portiere lariano è riuscito ad eguagliare o superare, come il record di unico calciatore di tutti i tempi ad aver fatto 7 promozioni tra Serie C e Serie B e Serie A.
Nel 1969 viene ingaggiato dal Genoa come secondo di Leonardo Grosso. Sul finire di quel campionato, Tony Lonardi riesce a scendere in campo e guadagnarsi così la conferma tra i pali nella stagione successiva. L’esperto portiere, forte nelle uscite ma carente fra i pali, collezionerà 98 presenze subendo 57 reti in otto campionati. Nel suo palmares genoano due promozioni in Serie A (1972/73 e 1975/76) ed una in Serie B (1970/71). Appesi i guantoni al chiodo dopo essere finito alle spalle di Sergio Girardi, Antonio Lonardi è poi rimasto nel Genoa come preparatore dei portieri.
«Era un grande e serio professionista, mai andato fuori dalle righe e compagno ideale per qualsiasi giovane calciatore che voleva progredire»: queste le parole di Sidio Corradi, suo compagno di squadra tra il 1970 ed il 1976, che ha poi così proseguito: «Persona eccezionale, non si è mai lamentato e non ha mai parlato male dei colleghi che arrivavano in squadra. Quando lo chiamavano era sempre pronto». Tony Leonardi “chioccia” di molti calciatori: «Gli devo molto; mi vedeva come uno che poteva fare tanti gol, mi spronava sempre».
Sidio Corradi è stato tra i primi a ricevere la notizia della scomparsa: «Un amico, che era presente in casa di Tony, mi ha immediatamente informato. Con Tony c’eravamo sentiti tre mesi addietro ma non ero a conoscenza dei suoi problemi di salute. Eravamo rimasti molto amici anche dopo il calcio giocato».
Un ultimo pensiero va al Tony Lonardi fuori dai campi di calcio: «Era veramente un amico. Il giorno prima delle gare, altri tempi, giocavamo a carte in ritiro al Bristol, lui in coppia con Rossetti ed io con Bittolo. Poi si andava tutti assieme al cinema».