Schöne al centro del Genoa: ora servono gol e assist

La crescita del danese ha portato benefici a molti calciatori rossoblù

Schöne Genoa Schone Nicola
Lasse Schöne (foto di Genoa CFC Tanopress)

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C’è un momento preciso della stagione in cui Nicola capisce quanto sia fondamentale Lasse Schöne. E’ il cinquantaduesimo minuto di Hellas Verona-Genoa: i rossoblù sono in vantaggio con il minimo scarto grazie alla zampata di Sanabria e alle parate di Perin. Il tecnico sostituisce il danese che appena tre giorni addietro aveva corso una mezza maratona contro il Toro in Coppa Italia. Da quel momento, con la mediana composta da Sturaro, Behrami e Cassata, il Genoa non tiene più un pallone e la squadra veronese fa breccia nella diga due minuti dopo il cambio. Rigore, pareggio. Così il Grifone esce di scena.

Il rendimento dell’ex stella dell’Ajax è profondamente cambiato nelle ultime settimane. Fino a dicembre era un corpo avulso dal gioco, incapace d’incidere sulla manovra rossoblù con la sua indubbia qualità. Una bulimia tattica che ha confuso le idee a molte persone, allenatori compresi, che a Schöne preferivano Radovanovic. Come implicitamente ammesso dallo stesso Lasse, i primi sei mesi in Italia non sono stati facili anche dal punto di vista dell’integrazione in un nuovo stile di vita che ha impattato anche sul resto della famiglia: «Mi piace vivere a Genova: ora i miei figli tornano da scuola con il sorriso e se sono felici loro, lo siamo anche io e mia moglie».

Mister Nicola ha messo Schöne al centro del suo Genoa esaltando le doti di un interprete di livello mondiale: è il metodista che non ha paura di giocare di prima se pressato da due uomini, è il metronomo delle verticalizzazioni verso le punte. Catalizza il gioco del Grifone e tranquillizza i compagni di reparto con la sua invidiabile disinvoltura tecnica. Molti calciatori rossoblù hanno beneficiato della crescita di Schöne che sarà completa solo quando inizierà a segnare e fare assist con maggiore regolarità. Perché dopo Verona è diventato fondamentale.

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