Sbravati: «Potenziare le strutture e valorizzare il territorio ligure»

«Giocare d'anticipo è una caratteristica del Genoa» spiega il responsabile del settore giovanile

Sbravati
Michele Sbravati (Foto Pianetagenoa1893.net)

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Intervenuto a “We Are Genoa” in onda su Telenord, Michele Sbravati ha fatto il punto della situazione del settore giovanile del Genoa: «Il lavoro delle giovanili è di squadra. Abbiamo formato molti giocatori in questi anni, è il nostro principale obiettivo. Torniamo a lavorare sul territorio italiano ma soprattutto genovese: non è facile creare centri sportivi ma noi come Genoa paghiamo la carenza di strutture, cresciute dalle altre parti».

«Crediamo molto al senso d’appartenenza. Non a caso i tifosi si affezionano a Sturaro: è normale perché è cresciuto da noi fin da bambino. Uno straniero diciottenne può avere serie difficoltà d’inserimento. Il sistema giovanile sta cambiando: ora molti sedicenni sono già sotto contratto (gli Allievi dell’Inter che ci hanno battuto ne hanno già dieci)» aggiunge il responsabile del settore giovanile del Grifone.

«Uomini, staff e strutture: sono le direzioni dell’investimento economico. Il Genoa ha grandi uomini e tecnici, le strutture devono essere potenziate. Giocare d’anticipo, però, è una nostra caratteristica. Tempo fa i punti di riferimento erano la Juve e l’Inter, ora si sono affiancate anche la Cremonese e il quadrilaterno emiliano» spiega Sbravati.

Sul movimento femminile: «Le ragazze del Genoa sono attenzionate dal Club Italia, è molto difficile riuscirci. Sono certo che a livello nazionale arriveranno presto anche i risultati».

«La Primavera del Genoa, retrocessa nel campionato più selettivo d’Europa, doveva annoverare Pietro Pellegri e Salcedo in attacco. La scelta è stata tra incassare 35-40 milioni di euro oppure salvarsi. Il campionato Primavera 2 che attende la formazione rossoblù non è la fine del mondo: cala la visibilità tv ma se un ragazzo è bravo compie il salto» conclude Sbravati.

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