Sbravati: «Gettate le basi per la nuova stagione, siamo a buon punto»

Il tecnico Under 14: «L'aspetto e la gestione dell'emotività si allenano nella difficoltà»

Sbravati Genoa
Mister Jacopo Sbravati, tecnico del Genoa Under 14 (frame di Ravenna Top Cup)

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Concluso tra le migliori otto il percorso alla Ravenna Top Cup, mister Jacopo Sbravati, tecnico del Genoa Under 14 ha tracciato il bilancio ai microfoni del canale social ufficiale del torneo: «Siamo molto contenti di come abbiamo intepretato il quarto di finale e, complessivamente, del nostro percorso a questo torneo così ben organizzato e curato nei dettagli. C’è un filo di rammarico per com’è andata con la Juventus: abbiamo recuperaro l’iniziale svantaggio con merito, poi i bianconeri hanno segnato su un capovolgimento di fronte nato da un nostro tiro salvato sulla linea. Complimenti alla Juve e ai miei ragazzi, li ho visti felici e piangere di gioia dopo aver battuto Südtirol e Udinese».

«Abbiamo gettato le basi per la stagione, siamo a buon punto: per me è una nuova esperienza che mi permette di conoscere sempre meglio gli avversari. Differenze rispetto alla Primavera? Cambia qualcosa a livello di comunicazione e di metodologia ma ciò che si può riproporre è il voler bene ai ragazzi, farli sentire sullo stesso piano e mantenere coerenza – aggiunge Sbravati – Bisogna lasciare loro libera interpretazione facendogli capire l’ordine, le dimensioni del campo e la sua occupazione visto che un profilo Under 14 proviene dal calcio a nove. Sin dal primo giorno ai nostri ragazzi chiediamo coraggio nelle due fasi di gioco, l’aspetto e la gestione dell’emotività si allenano nella difficoltà senza rifugiarsi nella zona di comfort».

Sulla sua carriera calcistica Sbravati spiega: «Ho smesso di giocare a ventiquattro anni, avevo stimolo e voglia di fare l’allenatore. Così ho iniziato da vice, per sette anni, di Under 14 e Under 16 per poi affrontare un percorso (due anni di Allievi Under 17 e tre in Primavera) a fianco di mister Luca Chiappino, che ringrazio assieme alla società. Mi diverto di più in panchina ma ciò che mi manca del campo è la stanchezza nelle gambe dopo una bella partita».

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