Oggi il Genoa e il Sassuolo, attualmente entrambi ultracentenari, che non si sono mai incontrati fino al 2014, si affronteranno per la diciottesima volta, che come nelle precedenti occasioni sarà in occasione di un incontro del Campionato di Serie A. Curiosamente sarà la quarta volta che la partita si giocherà nel giorno dell’Epifania, in cui si disputò il primo incontro in assoluto otto anni fa vinto 2-0 al “Luigi Ferraris” dai padroni di casa del Genoa; dopo quell’«ouverture», nel giorno della Befana ci sono state le due vittorie casalinghe per 1-0 del 2018 da parte del Genoa e per 2-1 del 2021 da parte del Sassuolo – rievocata in questa rubrica –, che avvenne a un anno e un giorno di distanza da quello che è l’ultimo successo rossoblù contro i neroverdi, datato domenica 5 gennaio 2020. Quella del 2021 fu la prima sconfitta – dopo il successo esterno per 2-1 a La Spezia e il pareggio interno per 1-1 contro la Lazio – nel quarto incarico di allenatore del Genoa di Davide «zio Balla» Ballardini sr., che in quel Campionato avrebbe registrato la doppia sconfitta (all’andata e al ritorno) solamente contro il Sassuolo.
Nel primo tempo, conclusosi «a reti bianche», le due squadre ebbero un’occasione per parte: all’8’, su traversone di sinistro di Domenico «il Van Persie della Sila» Berardi, intervenne, rischiando l’autorete, il difensore centrale degli ospiti, il serbo Ivan «Rado» Radovanović, che utilizzò l’esterno del piede destro, quello di cui si fidava di più, anziché il sinistro, che, se usato correttamente, gli avrebbe permesso di «spazzare via» il pallone, che, invece, s’impennò a un paio di metri dalla porta, prima di essere messo sopra la traversa con un tocco di sinistro dal centravanti dei padroni di casa, Francesco «Ciccio» Caputo, il quale non aveva avuto la freddezza necessaria per concretizzare l’occasione da rete un po’ perché sorpreso dal «regalo» e un po’ perché messo in ambasce dal «disturbo» del portiere genoano, Mattia «Airone» Perin; al 17’, in circostanze simili (cross di destro rasoterra all’indietro di Davide «Fulmine» Zappacosta da destra, tentativo di deviazione volante di destro poco convinto dell’uzbeko Eldor «Shomo» Shomurodov, trasformatosi in passaggio), Gianluca «lo Zlatan Ibrahimović italiano» Scamacca, trattenuto per la maglia (in maniera passibile di massima punizione e di espulsione – per fallo da «ultimo uomo» –) dal turco (nato a Gelsenkirchen, in Germania, Paese di cui ha la cittadinanza) Kaan Ayhan, scelse, a quattro metri dalla porta, la soluzione più difficile, quella di incrociare il tiro (il pallone finì contro il palo destro), anziché quella di indirizzarlo nell’angolino basso sinistro, in quanto temeva che il portiere del Sassuolo Andrea «lo specialista» Consigli gli avrebbe ribattuto il tiro.
Dopo sei minuti della ripresa il Sassuolo passò in vantaggio grazie a una giocata di alto livello del francese (di Marsiglia) naturalizzato ivoriano (essendo i suoi genitori nati in Costa d’Avorio) Jérémie «the Dribbling Man» Boga, il quale, ricevuto il pallone da un lungo lancio di destro dalla destra di Thomas «Loca» Locatelli, dribblò in velocità Andrea «il Thuram bianco» Masiello e a metà della linea verticale destra dell’area di porta fece partire un diagonale di sinistro che si infilò nell’angolino sinistro basso, vanificando il tentativo di parata di Perin. Tredici minuti dopo il Genoa pervenne al pareggio con una deviazione, su perfetto traversone dalla destra – a diciassette metri dalla linea di fondo – di Paolo Ghiglione, con la tempia sinistra di Shomurodov, che vinse a sette metri dalla porta il «duello aereo» con i due centrali difensivi neroverdi (Ayhan e Gian Marco Ferrari) e mandò il pallone ad infilarsi nell’angolino basso destro. Al 33’, su «verticalizzazione» dell’ivoriano Ahmed Junior «il Wesley Sneijder nero» Traoré I, il francese André Grégoire «il Bandito» Defrel dribblò Radovanović e fece partire a sei metri dalla linea di fondo un tiro di interno sinistro, che venne «scortato» dalla mano destra di Perin, proteso in tuffo, sul fondo (nel suo tragitto la sfera andò a «baciare» il palo destro). Nulla poté, però, Perin, vanamente lanciatosi in tuffo, al 37’ su una deviazione con la tempia destra di Giacomo «Jack» Raspadori, susseguente a un ottimo stacco, che compensò la sua non eccezionale statura (172 cm.), da sei metri nell’angolino sinistro basso (l’attaccante emiliano, che decise con la sua prodezza le sorti dell’incontro, era alla sua terza segnatura in Serie A e seconda al Genoa!), «dimenticato» nel «cuore» dell’area di rigore rossoblù sul traversone di destro dalla sinistra, appena dentro l’area di rigore, a dieci metri dalla linea di fondo, di Boga.
Reggio nell’Emilia, domenica 6 gennaio 2021, Stadio “MAPEI Stadium/Città del Tricolore”, ore 15,00
Sassuolo-Genoa 2-1 [XVI giornata del Campionato Italiano 2020/2021]
Arbitro: Fabbri [Ravenna]; Arbitro VAR: Nasca [Bari]
Spettatori: 100 circa
Marcatori: nel 2° tempo al 6’ Boga (S), al 19’ Shomurodov (G), al 37’ Raspadori (S)
Sassuolo (4-2-3-1): 47 Consigli; 17 Müldür, 5 Ayhan, 31 G. M. Ferrari, 6 Rogério; 4 Magnanelli (dal 12’ del 2° T.: 68 Bourabia), 73 Locatelli (dal 28’ del 2° T.: 14 Obiang); 25 D. Berardi (dal 34’ del 2° T.: 92 Defrel), 10 Djuričić (dal 28’ del 2° T.: 18 Raspadori), 7 Boga; 9 Caputo (dal 12’ del 2° T.: 23 Traorè I). Allenatore: De Zerbi.
Genoa (3-5-2): 1 Perin; 55 A. Masiello (dal 12’ del 2° T.: 18 Ghiglione), 21 Radovanović, 4 Criscito; 77 Zappacosta, 8 Lerager, 47 Badelj (dal 12’ del 2° T.: 65 Rovella), 16 Zajć (dal 36’ del 2° T.: 22 Destro jr.), 99 Czyborra (dal 12’ del 2° T.: 37 Pjaca), 61 Shomurodov, 9 Scamacca (dal 25’ del 2° T.: 5 Goldaniga jr.). Allenatore: D. Ballardini sr..
Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)