Sanabria non è una prima punta: aiutatelo

Il paraguagio giocherebbe meglio a fianco di un vero numero nove

Sanabria
La posa di Sanabria (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il grido d’allarme arriva dal Tardini, dopo l’ennesima partita che il Genoa si è complicato da solo. Antonio Sanabria non è una prima punta. Va aiutato con un supporto fisso a suo fianco, al centro dell’attacco. Il paraguagio non ha l’istinto killer del numero nove e a Parma lo ha dimostrato più di una volta. Rimbalza una palla in area? Sanabria l’addomestica e la calcia, perdendo tempi di gioco. Un bomber di razza la scaraventerebbe dritta verso il portiere, con cattiveria agonistica superiore. Invece, dopo due mesi dal suo arrivo Prandelli non ha capito le caratteristiche dell’ex Roma.

Sanabria non è il principale colpevole della sconfitta del Genoa. Semplicemente è propedeutico constatare il grosso spreco di palle gol rossoblù nel secondo tempo di Parma. Nessuno, dal paraguagio ai suoi compagni di squadra, ha bucato Sepe: e, in tutta onestà, i gialloblù hanno suscitato ogni impressione, tranne quella di essere una squadra dura come un sasso. Tre palle gol per il Grifone, zero gol. Come zero gol realizzato contro Chievo e Frosinone, compagini tutt’altro che irreprensibili dal punto di vista dell’organizzazione difensiva. Un bottino che deve far preoccupare Prandelli, allenatore cui non piace parlare di tattica con i giornalisti.

Il suo Genoa funziona a metà. Concede poco agli avversari ma fatica enormemente a finalizzare. Per non parlare del fraseggio agonico, al rallentatore e prevedibile che non genera situazioni estemporanee. Il ko di Parma è preoccupante perché rivela le difficoltà del dopo Piatek. Manca una prima punta di ruolo, vero, ma gli altri giocatori offensivi stanno attraversando uno scarso momento di forma. Dov’è finito il vero Kouamé? Dov’è, o meglio, chi è Bessa? Il Genoa è Pandev-dipendente? E infine: Sanabria può giocare meglio a fianco di un n.9? Sono interrogativi nati negli ultimi 270′, dopo il gol di Criscito contro la Lazio. Il grido d’allarme arriva dal Tardini, dopo l’ennesima partita che il Genoa si è complicato da solo.

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