Sabatini: «Non avrei mai pensato di retrocedere, ma questo è il calcio»

«Il mio orgoglio è ferito, la responsabilità di questa retrocessione la sento mia. Mi piacerebbe riportare la squadra nel campionato di Primavera 1, ma queste sono scelte che spettano alla società»

Sabatini
Mister Sabatini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Un epilogo amaro per il Genoa Primavera. La squadra allenata da Carlo Sabatini non è riuscita a centrare la permanenza nel campionato Primavera 1. A differenza di quanto successo con la prima squadra, l’Empoli è riuscito ad avere la meglio sui Grifoncini nel doppio confronto. Una retrocessione che fa male, considerando le tante occasioni sciupate quest’oggi, per non parlare del doppio confronto vinto durante la regular season. Ai nostri microfoni è intervenuto il mister della Primavera rossoblù Carlo Sabatini, analizzando i motivi di una retrocessione che fino a qualche mese fa sembrava impossibile. «Il rammarico è per aver preso subito il 2-1. Abbiamo avuto due occasioni per pareggiare, una clamorosa sciupata da Ventola, alla fine siamo stati poco lucidi a causa della foga. Ho provato a fare qualche cambio per ribaltare la partita, le occasioni giuste le abbiamo avute, ma si sa: il calcio è questo. Durante la stagione abbiamo battuto due volte l’Empoli? Vero, ma sempre con un margine esiguo e con tanta sofferenza, sono sempre state partita tirate. Il risultato di oggi non deve ingannare, perchè abbiamo fatto una buona partita. Peccato, contro di loro abbiamo vinto le partite che non servivano, mentre quelle che contavano di più non le abbiamo fatte nostre. Il nostro è stato un campionato altalenante , molto complicato fino a Natale, da li in poi abbiamo fatto bene. Non dimentichiamoci della finale raggiunta al Viareggio, averla persa un po’ ha inciso. Il finale di stagione è stato brutto, bisogna ammetterlo. Troppe sconfitte, tante maturate dopo essere passati in vantaggio subendo sempre gol da palla inattiva. Abbiamo provato a cambiare qualcosa sulle marcature passando alla zona, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Con i giovani può succedere, per definizione sono in fase di crescita, periodi buoni o meno buoni ci possono stare. Anche se devo ammettere che a marzo mai avrei pensato di retrocedere. La riforma del campionato Primavera ha innalzato la competitività, forse più di quello che ci aspettavamo. Ci sono tante squadre che investono e se pensiamo che su 16 ne retrocedono 3, ci rendiamo conto di quanto sia alta la competizione. L’anno scorso è retrocessa la Lazio, quest’anno il Milan e noi: questo campionato non è più una competizione giovanile, ma qualcosa di più. Il mio futuro? Sono adulto e vaccinato, qualche anno ce l’ho (ride), queste sono scelte che spettano alla società. Indubbiamente il mio orgoglio è ferito, la responsabilità di questa retrocessione la sento mia. Mi piacerebbe riportare la squadra nel campionato di Primavera 1, ma la società deve fare le proprie scelte e le valutazioni opportune».

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