Walter Sabatini ha scritto un libro nel quale racconta la sua vita nel calcio e per il calcio, con il pallone a scandire gli attimi felici e tristi: il titolo è emblematico del suo carattere, “Il mio calcio furioso e solitario”. «Il calcio è una tragedia, con le sue sconfitte mortifere, carriere ribaltate per un calcio d’angolo sbagliato, tiri sbilenchi in tribuna, speranze di intere comunità frantumate. Se Eschilo e Sofocle, o lo stesso Shakespeare, avessero conosciuto il calcio, avrebbero rappresentato le loro tragedie mettendo negli anfiteatri calciatori e allenatori, e il pubblico a rappresentare il coro» si legge in uno stralcio dell’opera edita da Piemme.
Sabatini, direttore sportivo di razza pura che tra le altre ha lavorato per Arezzo, Perugia, Lazio, Palermo e Roma, è intervenuto durante la trasmissione di Telenord “Il derby del lunedì” ed è tornato sul passato abboccamento con il Genoa capitato nel mese di dicembre 2021: «Ci parlammo ma in quel momento la mia idea di “instant team” non coincise con quella di 777 Partners. Così la trasferii a Salerno e funzionò». Per “instant team”, ossia squadra pronta all’uso, si intende un organico composto prevalentemente da calciatori esperti, che risponda soprattutto all’immediata esigenza di salvezza.
«Preziosi? Un presidente un po’ bizzarro che per convincerlo non bastavano cinque minuti ma cene e riunioni: siamo stati molto amici, abbiamo fatto molte cose assieme, altre non ne sono riuscite. C’è stato un momento in cui ci siamo molto rispettati; ho potenti sentimenti d’amicizia ma l’amicizia è un impegno e probabilmente io non ne sono all’altezza» chiosa Sabatini.