Sabatini: «Bisogna tirare fuori gli attributi, in una settimana ci giochiamo tutto»

Il tecnico della Primavera rossoblù: «Dobbiamo fare sette punti. Questa è la realtà per essere quasi sicuri di essere fuori dalla zona retrocessione, quindi bisogna assolutamente vincere la prossima»

Carlo Sabatini (Foto Genoa cfc Tanopress)

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È ormai quasi una montagna, quella che il Genoa Primavera deve scalare per tentar di conquistare la tanto agognata salvezza. La vittoria manca ormai dal 2 marzo, con il successo in trasferta per 1-4 contro la retrocessa Udinese. Dopo solo un pareggio in campionato in casa con il Napoli, la parentesi Viareggio e poi solo sconfitte. Sono cinque di fila oggi, con i grifoncini battuti per 4-2 dalla Juventus. La situazione è critica: il Milan, imponendosi sui friulani, ha superato i rossoblù, mentre il Sassuolo, ancora sotto di 2 punti, è impegnato nella complicata sfida contro l’Atalanta capolista. Manca ancora una partita da recuperare ai giovani genoani, oltre agli altri due impegni di campionato, ma gli avversari da battere sono collocati tutti (ad eccezione della formazione neroverde) nell’alta classifica. Servirà un finale di stagione da vero Grifone, per meritare la permanenza in Primavera 1. Nel mentre, i microfoni di Pianetagenoa1893.net hanno raggiunto il tecnico Carlo Sabatini per un commento post gara. Ecco le sue dichiarazioni:

 

Oggi si è vista la prestazione del solito Genoa: propositivo, molto spesso pericoloso, ma che non riesce a concludere in porta, regalando palle gol agli avversari. Come commenta la prestazione dei suoi ragazzi?

 

«Questa, purtroppo, è la realtà che si ripete sistematicamente e ci ha portato a questa situazione davvero difficile. Oggi abbiamo fatto sicuramente una buona prestazione e sicuramente fino a 10 minuti dalla fine, probabilmente, meritavamo noi, ma poi nelle situazioni decisive, quando bisogna saper soffrire un attimo, svaniamo. Abbiamo preso quel gol sul angolo proprio nel momento in cui ci mancavano i saltatori. Era uscito Ventola e Zvekanov era uscito un attimo. La situazione era ancora rimediabile, ma ci siamo fatti prendere dalla frenesia e ne abbiamo subito un altro. Questo dimostra la nostra fragilità in determinate situazioni che ci porta a perdere delle partite in maniera magari immeritata. La realtà ormai è questa. Non è più un caso e le partite e le sconfitte si accumulano e il campo dice questo».

 

Discorso salvezza che si complica, visto il sorpasso del Milan dopo la vittoria sull’Udinese. Importante sarà il successo in trasferta dell’Atalanta sul Sassuolo.

 

«Sicuramente. Noi dobbiamo guardarci bene dal non arrivare penultimi, perchè vorrebbe dire non avere neanche la chance dei play-out. Al di là di quello che fanno le avversarie noi dobbiamo trovare il modo di avere attenzione e determinazione per 95 minuti. E’ ciò che ci manca, abbiamo sempre il momento di poca attenzione o comunque di mancanza di cattiveria che determina sistematicamente le partite. Questo è il nostro problema attuale e certamente bisogna sperare che le altre non facciano punti, ma è arrivato il momento, ed è anche passato da un pezzo, che noi iniziamo a farne vincendo le partite».

 

Ora la sfida con il Cagliari, poi il recupero con la Fiorentina, infine lo scontro diretto con il Sassuolo. Cosa dobbiamo aspettarci da questi ultimi, cruciali, impegni?

 

«Dobbiamo fare sette punti. Questa è la realtà per essere quasi sicuri di essere fuori dalla zona retrocessione, quindi bisogna assolutamente vincere la prossima. Lo diciamo da un po’. Oggi dopo il 3-2 c’era ancora la possibilità di recuperarla, si è visto in altre partite squadre che hanno recuperato negli ultimissimi minuti e potevamo farlo anche noi. Ci manca quella lettura delle situazioni che determina tutti i risultati. Se noi non riusciamo a capirla velocemente a forza di sbatterci il muso contro, che il calcio è questo e bisogna tirare fuori gli attributi, noi non riusciremo a fare punti. Questo ci vuole nelle prossime tre gare, anche se in una settimana ci giochiamo tutto».

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