Nel vertice di ieri, a cui non hanno partecipato le istituzioni, Genoa, Sampdoria e CDS hanno deciso di percorrere una strada comune per l’acquisto e il progetto di ristrutturazione del Ferraris. L’edizione genovese de la Repubblica spiega oggi che è stato il primo dopo la decisione del club rossoblù di presentare un’offerta (insieme al progetto dell’architetto Herbert Penaranda) senza i blucerchiati e anche dopo quella del gruppo di costruzioni bresciano che ha ripreso un progetto dello studio Boeri. Non ci sarà dunque bisogno di presentare una terza offerta entro il 15 novembre come annunciato dal Comune di Genova: il vice sindaco Piciocchi ha più volte affermato che il Comune avvierà una manifestazione d’interesse per la vendita dello stadio «ma sempre con la priorità che rimanga utilizzato dal Genoa e dalla Sampdoria e che la loro presenza sia partitetica».
Secondo il quotidiano, l’ipotesi più accreditata è la seguente: CDS si accolla gran parte dei costi dell’acquisto e della ristrutturazione e poi concederà in gestione l’impianto ai due club. Tuttavia, non è mai stata esclusa anche la vendita a un altro soggetto. Comunque, le parti terranno a breve nuovi incontri: il Ferraris dovrà essere nel novero degli impianti per Euro 2032.