Rebus attacco per il Genoa. Fiducia ai giovani o cautela?

Muzzi dovrà estrarre il meglio dal reparto offensivo di ventun anni e mezzo di media età

Kouamé Sanabria Favilli Genoa
Kouamé, Sanarbia e Favilli (Foto Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Resta ancora un nodo di mercato in casa Genoa: quello dell’attacco. Risolto brillantemente l’immobilismo del playmaker con l’innesto di Lasse Schöne, il Grifone è chiamato a prendere una decisione definitiva sul giovanissimo reparto avanzato. Fiducia alla “linea verde” oppure è opportuno cautelarsi con una vecchia volpe del ruolo? L’età media degli attaccanti è di ventun anni e sei mesi, senza considerare Goran Pandev che è il Professore del gruppo. Ci sono calciatori inesperti per la Serie A ma talentuosi, altri che hanno alle spalle un anno tra i grandi ma senza segnare tanto.

Pinamonti, Favilli, Kouamé e Sanabria. Un poker di punte, con caratteristiche diverse, a disposizione di Andraezzoli. Il primo, ex Inter, deve diventare cinico in area di rigore: inoltre pare che si adatti megli con un n.9 potente al suo fianco (come Scamacca, ad esempio, in U20). Potrebbe esserlo Favilli se cesserà la persecuzione degli infortuni muscolari che non gli consente di trovare continuità in allenamento. L’ex Juve è un ariete, una prima punta d’altri tempi. Poi vengono Kouamé e Sanabria. L’ivoriano è una seconda punta che Prandelli isolava erroneamente sulla fascia, quasi in via Clavarezza; il paraguagio, invece, va ancora scoperto perché l’anno scorso è stato emotivamente risucchiato nella spirale negativa.

Tutti, al momento, pungono poco e ciò fa preoccupare i tifosi che proprio un anno fa iniziavano a intravedere in Piatek un potenziale campione. Un mestierante del campionato potrebbe essere la giusta precauzione – non allarmista – nei momenti difficili dell’anno. Nello staff di Andreazzoli, giova dirlo, c’è Roberto Muzzi il quale dovrà estrarre il meglio dal reparto offensivo. Conosce i trucchi del mestiere avendo messo a segno 93 reti in A nel suo passato da calciatore: un bottino che lo rende capace e credibile, due qualità fondamentali per un allenatore e per aiutare a risolvere l’ultimo nodo di mercato in casa Genoa.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.